«Nessun divieto ai bicchieri di vetro, solo alle bottiglie»
Il sindaco Fumagalli replica alla Federazione pubblici esercizi in merito alla nuova ordinanza
Riceviamo e pubblichiamo «L’ordinanza è stata fraintesa o forse qualcuno l’ha spiegata in maniera distorta». Così Aldo Fumagalli, sindaco di Varese, risponde alla Federazione Pubblici esercizi cittadina di Uniascom che nelle ultime ore ha criticato la nuova ordinanza del Comune con oggetto "Vendita per asporto di cibi e bevande in contenitori di vetro da parte dei pubblici esercizi, dei negozi e dei laboratori artigianali". Il sindaco ricorda inoltre che il divieto rientra anche in un più ampio impegno contro l’incuria della città e la sua tutela. «Gettare mozziconi o cartacce per terra, lasciare in giro bottiglie in vetro o imbrattare i muri cittadini sono gesti che non fanno certo bene all’immagine della nostra città giardino. Anch’io avrei fatto volentieri a meno di sottoscrivere le ultime ordinanze sul decoro urbano ma purtroppo nulla, senza l’imposizione, sarebbe cambiato. Dovevamo dare una svolta. Ora, attraverso queste scelte, siamo convinti che Varese ne trarrà giovamento anche sotto l’aspetto della vivibilità e dell’attrattività». Una risposta indiretta anche alla Federazione dei Pubblici Esercizi che aveva visto in quest’ultima ordinanza sulla somministrazione di bevande in vetro la volontà di far diventare Varese una grande "città da pic-nic lasciando alla categoria il problema della sorveglianza del centro cittadino". «Il nostro progetto – replica Fumagalli – va nella direzione opposta. Credo che ordinanze di questo genere possano anche aiutare Varese a migliorare la propria immagine di città turistica». Quanto all’attività di ordine pubblico, «il nostro impegno – conclude il sindaco – non è mai venuto meno. I commercianti del centro storico, a cui va il mio più sentito ringraziamento per l’importante lavoro che quotidianamente svolgono con sacrificio e professionalità possono stare tranquilli. La presenza delle forze dell’ordine in città è costante e severa». |
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