«Una caserma o un grande pic-nic altro che città turistica»
I rappresentanti dei pubblici esercizi si scagliano contro l'ordinanza del sindaco che vieta l'uso dei bicchieri di vetro dopo le 19,30
Dopo l’ordinanza sul tabacco ora arriva quella su Bacco. Per Venere non ce ne sarà bisogno perché ci ha pensato da solo il mercato a togliere di mezzo le "signorine" dalla strada.
Niente più bicchieri di vetro dopo le 19,30. Motivo: il decoro della città.
«Si proclama Varese città turistica e poi siamo costretti a servire ai clienti le bevande nei bicchieri di plastica. Potrebbe diventare una grande città da pic-nic!». A parlare è Giancarlo Vedovato, fiduciario Fipe di Uniascom, la federazione dei pubblici esercizi, nel giorno in cui entra in vigore l’ordinanza del sindaco di Varese, che ha firmato il divieto della vendita e della somministrazione di cibi e bevande in confezioni di vetro dopo le 19 e 30 di tutti i giorni.
«Imporre ai commercianti l’uso di contenitori d’alluminio e di plastica per evitare l’incuria di qualche vandalo, mi sembra voler scaricare su un’intera categoria il problema della sorveglianza del centro storico, anziché impegnarsi in un’attività più intensa di ordine pubblico» precisa il fiduciario Fipe. E anche l’invito del sindaco sulla necessità di vigilare e monitorare costantemente la zona antistante i bar «sembra andare – secondo Vedovato – in questa direzione: scaricare sul commerciante l’onere di controllo e di verifica di qualche gesto vandalico del quale non potrebbe mai essere responsabile».
Non meno duro è il commento dell’altra organizzazione, la Fiepet/Confesercenti. Clemente Bolgeri afferma che «Il sindaco anziché preoccuparsi dello sviluppo turistico della città vuole farci vivere in una caserma. Cerca di copiare la Svizzera, ma in un modo sbagliato, e così dopo il divieto dei mozziconi, delle cicche ora manca il modello di bicchiere. Si impegni a coniugare il turismo con la sicurezza senza scaricare sugli esercenti problemi inesistenti».
Bolgeri punta poi il dito su un altro problema non secondario: l’ambiente. «Quanto spreco di plastica dovremmo vedere per dare seguito a un’ordinanza di questo genere? Il turismo per decollare ha bisogno di proposte serie e non di trovate come queste».
Ancora una volta il Sindaco, è riuscito a mettere insieme tutti gli esercenti. Il coro di no è accordato e ben motivato. Chissà che ne pensano i vigili urbani che dovranno sanzionare altri trasgressori.
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