«Più divise in strada, meno reati tra i cittadini»

A qualche giorno dalla sua partenza, il capitano Marco Pettinato racconta i suoi cinque anni alla guida della compagnia di carabinieri attiva nell'Alto Varesotto

Sono stati cinque anni intensi, di duro lavoro e carichi di soddisfazione, quelli che il capitano Marco Pettinato si porterà come ricordo ad Asti. Il comandante della caserma di Luino partirà infatti per il Piemonte in questi giorni. A sostituirlo il collega proveniente da Sestri Levante Massimo Giaramita, di 32 anni.
Di Luino gli mancheranno il Lago, ma anche la gente e i "suoi" uomini, che lo hanno visto arrivare come tenente da Brescia, dove era a capo del nucleo operativo radiomobile, per lasciare la caserma con le stellette da capitano.
Anni che hanno visto cambiare il clima anche in una terra tranquilla, sebbene di confine, come quella del Luinese. Quarantacinque comuni, per decine di migliaia di cittadini cui assicurare tranquillità, assieme alle altre forze dell’ordine; un territorio piuttosto vasto da seguire, che va da Zenna a Laveno Mombello e che comprende zone turistiche che si popolano d’estate e aree isolate, come i paesi di montagna. In tutto da controllare con 120 carabinieri, «ma preparati e più che sufficienti per prevenire i reati e controllare il territorio», sottolinea il capitano Pettinato.
«Il Luinese è una zona tranquilla – spiega il capitano. Nella media, oserei dire. Ma, come in ogni luogo, esistono attività illegali, fenomeni paralleli che nascondono l’altra faccia di un territorio di confine, dove abbiamo combattuto fenomeni che vanno dall’attività estorsiva al traffico di droga, dall’immigrazione clandestina ai furti negli appartamenti. 
Tutti reati che siamo stati in grado di contrastare al momento – come nel caso dell’ondata di furti negli appartamenti, che riducemmo di oltre il 90 per cento nel giro di pochi mesi grazie a una più capillare presenza sul territorio in orari particolari – ma anche grazie ad un’attività preventiva. In questa direzione ci siamo finora mossi per applicare le direttive che impongono meno personale negli uffici e più uomini sul territorio. Ad oggi, comunque, la tendenza che abbiamo riscontrato rispetto al 2003 è di un decremento del 15 per cento dei reati denunciati, mentre per quanto riguarda i furti ad oggi abbiamo un decremento del 10 per cento che si somma al 45 per cento in più dei reati scoperti lo scorso anno».

Una sorta di carabiniere di quartiere, insomma. «Direi di si, anche se per il territorio in cui i militari che fanno capo alla compagnia di Luino operano è improprio utilizzare questo termine. Si tratta piuttosto di pattuglie "di prossimità" che dalla cittadina sul lago al paesino in montagna vigilano, spesso anche appiedati, per garantire la sicurezza dei cittadini. E più sono gli uomini che abbiamo sul territorio, più sono le informazioni che possiamo ottenere parlando con la gente, con gli esercenti, con gli amministratori: una rete di realtà che ci sono utilissime per raggiungere l’obiettivo di prevenire i crimini o contrastarli».
Nel corso della sua permanenza a Luino, proprio nell’Alto Varesotto sono nati diversi consorzi di polizia locale. Come giudica la collaborazione con queste realtà? «Direi che, pur restando nelle separate competenze, la collaborazione è stata ottima. Giudico in modo positivo la nascita di queste realtà, che spesso giocano a favore dei comuni che sono privi di agenti di polizia locale. Del resto la collaborazione è stata perfetta anche con le altre forze dell’ordine presenti sul territorio: sono dell’avviso che la prevenzione nasca dal deterrente che la vista della divisa genera nei confronti dei cittadini: rassicura i cittadini che non hanno nulla da nascondere, ma al contempo intimorisce chi intende compiere reati».
E’ prevista l’apertura di nuove caserme nell’area attualmente coperta dalla compagnia di Luino?
«Non è in programma l’apertura di nuove stazioni nel territorio di competenza della compagnia di Luino. Gli uomini di cui disponiamo sono in grado di compiere un egregio lavoro. Presto ai militari impiegati sul territorio si aggiungeranno anche quelli di stanza ai valichi di Fornasette e Cremenaga, che passeranno sotto la competenza della Polizia di Frontiera. In questo modo l’organico aumenterà di alcune unità che certamente verranno impiegate al meglio al servizio dei cittadini».

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Pubblicato il 24 Settembre 2004
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