I have a dream
I HAVE A DREAM (A LITTLE DREAM)
Secondo alcuni studi il progetto di riforma federale passato alla camera non sarà attuato, se tutto andrà bene, prima del 2012. Coraggio, non tutto è perduto.
QUANTO PUZZANO I POVERI!
Il direttore Marco Giovannelli non ha fatto bene, ma benissimo, a dare spazio al dibattito sul doloroso caso dei due arresti per pedofilia a Varese. Lo testimoniano le molte lettere giunte in redazione. Fatto salvo il rispetto per chi in questo momento patisce la carcerazione, c’è la sensazione che sull’intera vicenda ci sia una gran voglia di minimizzare. Voglia che balza evidente leggendo una lettera di uno dei legali degli arrestati pubblicata dalla Prealpina che volendo spegnere il clamore attorno alla notizia scrive testuale: «Purtroppo uno dei giovani (una vittima degli abusi, ndr) era minorenne e appartenente a famiglia disadattata, fatto che integra il reato previsto dall’articolo 609 del codice (abusi sessuali, ancora ndr)». Come sarebbe a dire “purtroppo”? Per caso essere minorenni e per giunta straccioni è diventata una provocazione? È un attentato al comune senso del pudore? Che diamine, si provveda a rifornire il mercato di “femminielli” con certificato di garanzia e benestanti!
FORMIDABILI QUEGLI ANNI
Speculare al post it di cui sopra è la vicenda del diessino Ferrè, assolto dopo sette anni e mezzo da accuse legate allo scandalo Mani Pulite nel Varesotto. Sempre nel rispetto di chi è finito davanti a un tribunale e restituendo a Ferrè l’onore perduto, vorremmo sommessamente far notare che, a distanza di 14 anni dall’esplosione di Tangentopoli, ci sono centinaia di migliaia di persone che attendono giustizia. Sono tutti i cittadini del Varesotto fregati e derubati da un’intera classe politica ed imprenditoriale in molti casi condannata in via definitiva, che inneggia ai colpi di spugna e che ha risarcito in minima parte il danno provocato. Poi ci tocca accendere la tv e ascoltare, senza che nessuno faccia un salto sulla sedia, dichiarazioni come quella dell’ex ministro Gianni De Michelis che afferma bello bello: «Ormai tutti hanno capito che Mani Pulite è stato un complotto ordito dalle procure e dal Pci».
PENSIERO STUPENDO
Strepitosa la notizia pubblicata dalla Prealpina in settimana: a Busto Arsizio i corsi di lingua araba raccolgono più allievi che quelli di dialetto. Una notizia che da sola mette a nanna tante asinerie sulla pulizia etnico culturale che si vuole attuare a Varese e dintorni. Il nostro augurio è che tra tanto chiasso qualche promotore letterario di buona volontà si faccia paladino di Dante, di Verga, di Buzzati, di quell’inimitabile tesoro letterario che è l’italiano. Fa pendant con questa considerazione la notizia che a Varese ci toccherà assistere a un’altra gazzarra leghista per l’intitolazione di una rotonda ad Alberto da Giussano. I have a dream (a little dream): l’amministrazione che ha ridotto Varese allo zimbello d’Italia finisca al più presto e chi ne prenderà il posto (di qualunque colore, leghista compreso) tolga di mezzo padanate, solidellealpi, e bosinate d’accatto. Tenendo presente quel che è capitato a Busto.
BARUFFE CHIOZZOTTE
Il ministero di grazia e giustizia ha finito i soldi e ha dovuto bloccare la commissione di revisione del codice penale. Data questa premessa, secondo voi quanto gliene importa in via Arenula del casino scoppiato tra Varese e Busto per l’attribuzione di una nuova sede di corte d’appello?Eppure questa discussione sull’aria fritta ha occupato per una settimana le pagine dei giornali…
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