Parco Alto Milanese, Legnano «sta alla finestra»

Il vicesindaco di Legnano Carmelo Tomasello nega di voler abbandonare le riunioni dell'assemblea del PAM, ma sul golf vuole un passo indietro

«Non è vero, come ha scritto la stampa locale, che intendo disertare le riunioni del Parco Alto Milanese. Non è certo quella la mia intenzione, vorrebbe dire mandare il PAM a carte quarantotto, ed è una responsabilità che non intendo assumermi». Carmelo Tomasello, vicesindaco ed assessore ai lavori Pubblici di Legnano, fa trasparire un pizzico di irritazione per il modo in cui sono state riportate di recente le sue esternazioni.

«Semmai è corretto dire che come rappresentante del Comune di Legnano non intendo farmi ripresentare davanti progetti come quello attuale dell’Accademia dello Sport» si spiega Tomasello. «Questo perchè il progetto sul quale il PAM, e anche noi, concordavamo nel 2001, era per un’opera molto più modesta e meno impattante di quella poi effettivamente progettata. Di fronte ad una situazione del genere non ci resta che chiamarci fuori e stare alla finestra in attesa di sviluppi».

Legnano dunque non "spacca" il Parco Alto Milanese come si era ventilato nei giorni passati, ma continua a mettere i puntini sulle i, nè pare minimamente intenzionata a recedere dalla sua politica, che potremmo definire delle "mani nette". «Legnano vuole una riconversione del progetto secondo quelli che erano i canoni originari del 2001» ribadisce il vicesindaco. «Del resto, nelle modifiche intervenute nel frattempo vi sono delle responsabilità che, se sfuggono ad alcuni, non sfuggono a me». E chi ha orecchie per intendere, intenda.

A scatenare le ire di Legnano e del suo vicesindaco, cui è delegata la spinosa vicenda del Parco, sarebbe stata la notizia che la Piccola Cooperativa Polisportiva Alto Milanese – la forza trainante dietro il progetto dell’Accademia dello Sport, ossia il complesso di campi da Pitch & Putt, pratica golf, bocce, tiro con l’arco e croquet che dvrebbe sorgere all’interno del PAM di fronte al Palazzetto dello Sport di Busto Arsizio – ha di recente depositato una dichiarazione di inizio attività.

«Se Busto e la cooperativa, che sembrano legati a filo doppio, ritengono che con tutto questo progetto si sia rimasti nella legittimità – del che dubito – liberissimi» commenta freddamente Tomasello. «Noi, ripeto, stiamo alla finestra, tanto più che il PAM, nella persona del Presidente Barlocco, sembra subire passivamente la situazione. Per ora attendiamo copia della dichiarazione di inizio attività, che voci da me raccolte fanno risalire a ben più di qualche giorno fa. In Consiglio comunale c’è stato anche chi, come provocazione, mi ha chiesto di realizzare nel PAM un circuito di Formula Uno…»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Novembre 2004
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