Quando “Rombo di Tuono” era solo una “forchetta”

Parla Giovanni Spertini primo allenatore di Gigi Riva, che domenica compie 60 anni

«Arrivava dall’oratorio di Leggiuno e il suo primo ingaggio consisteva in un abbonamento al pulman e mille lire». Questo è il Gigi Riva che conosce Giovanni Spertini e che conoscono i lavenesi che hanno vissuto gli anni sessanta anche se l’orgoglio di aver dato i natali calcistici ad un uomo così emerge in ogni singolo abitante di Laveno. Alla soglia dei 60 anni, che “rombo di tuono” compirà domenica, Giovanni Spertini, che fu il suo primo allenatore, ricorda quel sedicenne magrolino che come una chimera passò dal club varesino e volò via verso il professionismo in poco tempo.

Spertini, che oggi ha ottant’anni, lo vide arrivare dall’oratorio di
Leggiuno magro come una "forchetta", che divenne il suo soprannome prima del Breriano "rombo di tuono". Lo mise subito in prima squadra a giocare con Domenico Parola, altra grande bandiera del calcio lavenese al quale è stato intitolato lo stadio. Gigi Riva era l’ala sinistra e sbalordiva tutti per classe e potenza. Poi venne il Legnano e la serie C anche se l’Inter già lo puntava. Il giovane Riva, lasciato il Legnano dopo due stagioni durante le quali aveva preso la fisionomia dell’attaccante potente e veloce, esce da Varese e approda al Cagliari completamente trasformato e del giovanotto di Laveno non rimase nemmeno l’ombra.

Del Cagliari diventa la bandiera per tredici stagionie la Sardegna la sua vera casa. Gli unici contatti con la provincia di origine sono i dieci gol segnati al Varese degli anni della serie A, guadagnandosi il titolo di bestia nera della squadra della città giardino. Gianni Spertini, però, ama ricordarlo come il ragazzino che tirava calci al pallone meglio di chiunque altro dato che i rapporti con lui si sono interrotti da anni e a Laveno non ci viene da un po’.  

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Pubblicato il 05 Novembre 2004
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