Volare, è necessario un piano industriale

I commenti dei sindacati dopo la nomina a commissario di Carlo Rinaldini. Nessuna riserva diretta sul nome, ma numerosi imput per il rilancio

Volare ha un commissario, l’imprenditore mantovano Carlo Rinaldini. I sindacati del comparto aereo non fanno attendere il loro commento, non entrando nel merito del nome, ma auspicando una soluzione in tempi rapidi della crisi e la presentazione di un piano aziendale all’altezza.

«Quello di Rinaldini è solo un nome – commenta Franco Fedele, segretario regionale Filt Cgil – la situazione è invariata rispetto a ieri, i rischi per il futuro sono gli stessi. Adesso le cose urgenti sono la nomina di un esperto e la presentazione di un piano di rilancio industriale. Chiederemo già oggi un incontro con il commissario per ribadire le nostre richieste. In merito al nome spero solo che il passato non faccia la storia del futuro. L’azienda va salvata con un progetto di impresa che confermi gli spazi di mercato. L’ultimo piano che ci hanno presentato non era male, l’importante è che si riparta dalle professionalità che ci sono, dalla low cost, da rilanciare con accordi con aeroporti specializzati e non con scali principali, dalle rotte a lungo raggio.

Affittare o vendere pezzi dell’azienda è negativo. Un altro aspetto fondamentale da sottolineare è quello di lavoratori di Volare: gente di valore, che ha dimostrato l’attaccamento al proprio mestiere e all’azienda per cui lavorano. Sono una ricchezza da non perdere e anzi bisognerebbe rivedere non solo i contratti  a tempo indeterminato, ma pensare anche ai tanti giovani di valore che hanno contratti a tempo determinato».

Dario Balotta, segretario regionale Fit Cisl, è sulla stessa lunghezza d’onda: «Chiedevamo un commissario autorevole e indipendente, che non avesse interessi in Volare, ci auguriamo che non si ripetano gli errori del passato. Il commissario deve elaborare un piano industriale in tempi brevi, per salvare l’azienda. Il piano deve avere delle caratteristiche precise: deve salvare il più possibile della quota di mercato e di addetti, deve mantenere almeno il 50 per cento dei charter e ripulire la parte web e low cost, mantenendo le rotte che hanno mercato, come quelle Nord-Sud da Linate, quelle comunitarie da Malpensa e quelle con la Romania da Venezia. Al tempo stesso si deve intervenire subito sulla riduzione dei costi operativi per la manutenzione, pensare ad una politica comune sulle prenotazioni elettroniche e modificare gli onerosi contratti con le società aeroportuali».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Dicembre 2004
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