Il Comitato di Borsano: «Accam chiuda nel 2019»
Il Comitato ecologico Inceneritore e Ambiente critico verso il Piano provinciale rifiuti e verso la dirigenza di Accam
La laboriosa redazione del Piano provinciale dei Rifiuti si arricchisce oggi anche delle osservazioni in merito del Comitato ecologico inceneritore e ambiente di Borsano.
Il Comitato, dando per scontato che l’inceneritore Accam debba chiudere nel 2015/2016 per essere demolito nel 2019, come da convenzione (che il CdA Accam non ha firmato e non intende firmare, ndr), auspica che nel Piano Provinciale rifiuti si tenga conto di ciò prevedendo una nuova sede per l’inceneritore Accam dopo tale data. La proposta che viene da Borsano è di trasferirlo a Malpensa, in quanto zona non popolata stabilmente e ben servita da collegamenti stradali.
Circa il previsto obiettivo di raggiungere il 63% di raccolta differenziata a livello provinciale entro il 2014 il Comitato si dice scettico, tanto da sospettare che dietro queste ottimistiche previsioni si nasconda la volontà, più volte denunciata in quel di Borsano, di fare dell’attuale inceneritore Accam l’unico polo di smaltimento dell’intera provincia.
In un comunicato stampa, il comitato critica lo svolgimento a porte hiuse dell’ultima Assemblea dei Soci, svoltasi a Gallarate, essa appare al comitato «un fatto estremamente grave e di poca chiarezza», che «non si giustifica in alcun modo soprattutto all’interno di una Società a capitale pubblico (i soci sono 27 Comuni), che in primo luogo dovrebbe garantire la massima trasparenza». Al presidente Accam Sergio Parini gli esponenti del Comitato borsanese ricordano che «la convenzione è stata approvata non solo dal Consiglio comunale di Busto Arsizio, ma anche dall’Assemblea dei Soci di Accam SpA; inoltre, nel luglio 2004, prima e dopo l’approvazione, lei ha più volte affermato come la stessa convenzione fosse un ottimo strumento per il rilancio della Società».
«Nella deliberazione presa all’unanimità dal Consiglio comunale nel luglio scorso si ritrova rappresentata tutta la città attraverso le prese di posizione espresse dai Comitati spontanei» rincara il Comitato di Borsano. Ricordando che l’inceneritore opera nella sede attuale fin dal 1970, il Comitato ritiene «doveroso» chiederne la chiusura entro il 2019; anche i rilevamenti sugli inquinanti, secondo il Comitato, confermano che il territorio «non può più tollerare» la presenza di fonti inquinanti quali Accam.
L’ultima, velenosa domanda che si pone il Comitato di Borsano è la seguente: «Se davvero Accam è così redditizio, perchè non si decide da subito una nuova localizzazione che eviti un investimento ulteriore di 18 milioni di euro circa in tre anni, per un impianto che evidentemente presenta consistenti problemi strutturali?»
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