Bianchi si presenta: il debuttante che unisce

Il farmacista luinese, appoggiato dalle forze di centrosinistra propone una "lista di comunità"

Enrico Bianchi, farmacista di professione, 47 anni, sposato con tre figli è il candidato della lista «La Luino che unisce». Si definisce un debuttante della politica che si candida alla poltrona di sindaco per dare una svolta ad una città che si trascina stancamente in una crisi economico-occupazionale che va avanti da anni.

A comporre la lista di Bianchi sono cinque donne e quindici uomini provenienti da vari settori della società civile e anche dalla politica nonostante egli stesso la definisca una lista di comunità. I partiti rappresentati gravitano nell’area del centro-sinistra con l’aggiunta di elementi dell’Udc in disaccordo con la giunta Mentasti:«Il collante della nostra lista è proprio la non condivisione delle politiche attuate dalla giunta Mentasti – spiega Bianchi –  oltre all’allontanamento dalle segreterie di partito che non ci hanno iimposto nomi o vincoli e dalla condivisione di un programma che risponde ai problemi reali della città».

Questo il criterio di scelta dei componenti di lista messo in pratica. Per quanto concerne il programma, invece, Bianchi presenta tre punti importanti sui quali la lista «La Luino che unisce» vuole puntare particolarmente l’attenzione. «Al primo posto metterei la risoluzione dei nodi infrastrutturali che frenano lo sviluppo industriale e turistico; spingere per un potenziamento della linea ferroviaria passeggeri in direzione di Milano e Malpensa mettendo in campo una lobby territoriale capace di unire tutti i comuni dell’Alto Varesotto e la Provincia. Poi c’è l’aspetto viabilistico dove vanno risolti i problemi di parcheggio e di traffico in centro proponendo di spostare le automobili dal lungolago, che va riqualificato, e creando un autosilo in centro».

Al secondo posto Bianchi ci mette lo sviluppo turistico con la proposta di creare un consorzio per il turismo che metta in rete tutti i servizi a riguardio offerti dal territorio:«In sostanza si tratta di implementare la possibilità di sapere quanti posti letto ci sono tra alberghi e seconde case – continua Bianchi – cercando di creare nuove opportunità come il bed and breackfast». In ultimo non manca una delle battaglie che hanno maggiormante infiammato l’opinione pubblica luinese, vale a dire la difesa dei servizi che il territorio detiene: vedi l’ospedale o la casa di riposo, la fondazione Monsignor Comi.
«Quello che è stato fatto per fermare lo smantellamento dell’ospedale è servito ma non basta  – conclude Bianchi – il territorio va difeso e i cittadini di una zona così difficile come la nostra devono essere garantiti contro qualsiasi speculazione a loro danno»  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Marzo 2005
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