Asl e polizia locale insieme per la sicurezza nei cantieri

Presentato a Malpensafiere il nuovo protocollo regionale che prevede un'intesa tra l'Asl e le Polizie Locali per la sensibilizzazione ai temi della sicurezza sul lavoro in edilizia

La prevenzione degli incidenti sul lavoro in edilizia potrà presto contare su una freccia in più al proprio arco. Lo hanno annunciato ieri pomeriggio a Malpensafiere responsabili di Asl, Polizia Locale e Comitato Paritetico Territoriale (Cpt) per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro, riuniti nel convegno "Asl e Polizia Locale per la sicurezza nei cantieri".
La novità consiste nel protocollo voluto dalla Regione Lombardia (rappresentata al convegno dall’assessore alla Sicurezza Massimo Buscemi) e volto a far operare in sinergia Asl (cui spetta la competenza formale sul controllo dei cantieri) e polizia locale per potenziare i controlli nei cantieri. L’accordo, oltre che dalla Asl, è stato già sottoscritto da 23 comuni della nostra provincia (tra cui spicca il maggiore, Gallarate).

«Sia chiaro: l’Asl con questo accordo non delega la sua competenza sul controllo dei cantieri» ha dichiarato il direttore di Asl Varese Pierluigi Zeli. «Semplicemente, con l’accordo con la Polizia Locale e il Comitato Paritetico Territoriale se ne potranno controllare molti di più». Anche l’Unione provinciale enti locali (Upel), per bocca del direttore Giovanni Origoni, si è impegnata a convocare i comuni per pubblicizzare il nuovo protocollo d’intesa e chiedere loro di modificare i regolamenti per conferire chiare competenze di controllo alla Polizia Locale anche in campo edile. Per l’Inail si è espressa Ornella Racagni, direttrice della sede di Gallarate, mettendo in luce l’impegno dell’ente pensionistico per la prevenzione degli incidenti sul lavoro. I dati sull’incidentalità discordano lievemente tra Inail ed Asl, ha fatto notare Racagni, in quanto raccolti con modalità diverse; ora, tuttavia, Inail si è adeguata alle direttive europee in materia, e in futuro dovrebbe essere in grado di lavorare "a braccetto" con l’Asl. Quanto al dato generale, sembra che gli infortuni mortali siano nel complesso in lieve calo; a livello nazionale dai 1457 del 1994 ai 1220 del 2001, solo nel settore costruzioni. «Margini di disattenzione e di mancato rispetto delle normative permangono e vanno ulteriormente ridotti» ha commentato Racagni. «I dati sembrano incoraggianti; la strada è quella giusta».

Per Asl Varese Crescenzo Tiso (foto)ha esposto i numeri a livello provinciale. Su 43 morti sul lavoro dal 1999 al 2004 (5 nel ’99, 8 nel 2000, 7 nel 2001, 9 nel 2002, 8 nel 2003, 6 nel 2004), ben 21 si sono avuti in edilizia, di cui 18 per cadute. «Su 43 morti, ben 11 erano titolari o soci dell’azienda, 4 erano impiegati in nero, 6 erano extracomunitari. Ogni anno sono in attività da 5 a 6000 cantieri in questa provincia,per tacere di quelli non denunciati, ma l’Asl non ne può controllare più di 300». Da qui la necessità, obiettiva, di un accordo generale per permettere controlli più capillari.

La comandante della Polizia Locale di Ferno, Maria Cristina Fossati, ha accolto positivamente le novità. «I nostri agenti dovranno essere formati in appositi corsi per conoscere le norme sulla sicurezza dei cantieri, ma questi compiti non ci costringeranno a nessuna riorganizzazione particolare. Del resto, il nostro compito sarà puramente collaborativo, restando ogni competenza in materia all’Asl». Infine, il direttore del Comitato Paritetico Territoriale Pierangelo Reguzzoni ha esposto le attività dell’ente, nato nell’85 a seguito di un accordo tra sindacati e datori di lavoro. «Il nostro primo impegno sono i sopralluoghi in cantiere, ne abbiamo svolti circa 10.000 in questi vent’anni; l’1,5% ha dato seguito a segnalazioni alle autorità per evidenti violazioni delle normative sulla sicurezza. Noi cerchiamo di sensibilizzare, più e prima che di reprimere. Con due o tre tecnici copriamo "a tappeto" tutta la Provincia; inoltre operiamo per la formazione e l’informazione di lavoratori ed aziende. Da noi si formano sia gli Rspp (responsabili aziendali del servizio si prevenzione e protezione) che gli Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sui luoghi di lavoro), oltre a molte altre figure professionali. Ora le parti sociali hanno voluto che ogni lavoratore abbia un libretto che riporti quali corsi ha frequentato, come una sorta di "biglietto da visita" che servirà ad identificarne le competenze dal punto di vista della sicurezza».

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Pubblicato il 19 Aprile 2005
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