La cannabis tra pericoli e potenzialità terapeutiche
Si è aperto questa mattina il secondo Workshop europeo sui cannabinoidi. Attesi 150 ricercatori da tutto il continente
Si è aperto questa mattina a Busto Arsizio, presso il centro di ricerca “Molini Marzoli”, il secondo Workshop europeo sui cannabinoidi. Oggi e domani oltre 150 ricercatori del vecchio continente discuteranno le principali novità riguardanti la cannabis, dai pericoli per la salute alle potenzialità terapeutiche.
Questa mattina si è parlato dei possibili impieghi medici dei derivati dalla canapa, in particolare per quanto riguarda le patologie neurodegenerative e nel controllo delle sensazioni di dolore. «Il corpo umano – spiega Daniela Parolaro, direttrice del Centro di Neuroscienze di Busto Arsizio – produce naturalmente sostanze che determinano gli stessi effetti dei cannabinoidi e per questo sono chiamate endocannabinoidi». «E’ ormai dimostrato – prosegue la dottoressa – che gli endocannabinoidi reagiscono prontamente nei casi di trauma celebrale e riducono la proliferazione delle cellule tumorali, queste sostanze potrebbero quindi rappresentare un rapido sistema di protezione generale del nostro organismo».
La sfida della scienza è dunque quella di sfruttare le potenzialità mediche della canapa, isolandone i principi attivi capaci di modificare i livelli degli endoccannabinoidi rafforzandone l’azione protettiva. «Alla base di questo tipo di cura – spiega sempre la Parolaio – vi è l’idea di stimolare la produzione di cannabinoidi tramite un processo endogeno, dall’interno, e non in modo esogeno, cioè tramite somministrazione esterna». Un primo risultato di questa ricerca è il Rimonabant, farmaco capace di ridurre la dipendenza da alcol e nicotina che ha ormai raggiunto la fase finale di sperimentazione clinica come cura antiobesità. Di pochi giorni è invece la notizia della messa in commercio, in Canada, del primo farmaco a base di Thc, il principio attivo alla base della canapa. Si tratta del Sativex, uno spray sublinguale dalle proprietà antidolorifiche.
Ospitare il Workshop europeo sui cannabinoidi è motivo di soddisfazione non solo per il centro di Neuroscienze e l’Università dell’Insubria, ma anche per il Comune di Busto Arsizio e la Provincia di Varese. È ormai da alcuni anni infatti che il team guidato da Daniela Parolaro produce studi di livello europeo, con pubblicazioni apparse su riviste scientifiche come Molecolar Cellular Neuroscience e Journal of Neurochemistry. Un esempio di come il nostro territorio sia ancora in grado di produrre eccellenze, quando c’è collaborazione tra i vari enti pubblici e le istituzioni.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.