Kultur Festival tra Italia e Svizzera

Domenica 31 luglio Mersenzana e Ascona ospitano lo spettacolo “Dramlot" per la regia di Michele Modesto Casarin

Nell’ambito del Kultur Festival 2005, il Festival itinerante italo-svizzero dedicato al teatro, alla danza, alla musica e alle arti letterarie il Teatro Blu propone domenica 31 luglio alle ore 21.00 a Mesenzana (piazza 4 Novembre) e ad Ascona (vicolo corto) lo spettacolo di commedia dell’arte “DRAMLOT" per la regia di Michele Modesto Casarin con ingresso gratuito.

 

La tragedia evoca forze spaventose, devastanti. L’eroe tragico incarna la potenza delle

passioni. Egli è dominato da furia cieca, furore fiammeggiante che lo ammanta di splendore mentre lo brucia nella carne e nell’anima.

Eppure per imbrigliare queste forze implacabili basta un leggero movimento, tutto è soltanto una questione di prospettiva, un diverso angolo di osservazione. In questo modo si può anche ridere della tragedia come si rideva da bambini, al luna park di fronte allo specchio deformante e alle sue grottesche immagini riflesse.

Dramlot prende spunto dall’antica tragedia greca di Elettra e la rimescola con testi di ambientazione  Medioevale come “Amleto” e “Macbeth” di Shakespeare, affiancando così al tema classico una sovrastruttura epico-cavalleresca fatta di amori, passioni, tradimenti e  duelli, il tutto narrato seguendo i dettami caratteristici della Commedia dell’Arte (uso della maschera, lazzi,inversione delle gerarchie vigenti nella società, scatenarsi di un principio di magica e “insensata” eversione che consente alla servitù di prendersi gioco di re e regine, principi e principesse).

Questa forma teatrale, patrimonio artistico-culturale del nostro Paese, nasce dall’incontro e dall’unione di buffoni, giullari e saltimbanchi che, decidendo di non lavorare  più singolarmente, si organizzano seguendo i vecchi schemi coorporativi di Arti e Mestieri e dando vita alle prime compagnie teatrali ufficialmente riconosciute, compagnie che per   più di 200 anni allietarono le corti di mezza Europa.

Da qui parte la ricerca della nostra compagnia, che per questo spettacolo ha  scelto di usare una scenografia minimale, sfruttando quindi uno spazio “vuoto” come contenitore della messa in scena. Il lavoro si è spinto anche all’analisi di nuovi personaggi, partendo comunque dagli archetipi più classici (buono, cattivo, vecchio, giovane, servo, padrone).

Tutto ciò ha permesso di giocare o meglio di delirare su quelle che sono le meschinità dell’uomo: l’ambizione, il sopruso, il rancore, la vendetta e altre nefandezze che spingono spesso a sostituirsi a Dio persino sulle scelte di vita o di morte.

Ed è così che ancora una volta gli attori sul palcoscenico attraverso la maschera diventano una sorta di “parafulmini” atti ad esorcizzare paure e debolezze del pubblico tramite momenti di divertimento e di gioco.

Tale caleidoscopio di forme per questa ”ipotesi tragica per maschera comica” è stato riassunto nel titolo DRAMLOT, ovvero dramma inventato, parafrasando così il termine Gramlot, messo in uso da Dario Fo, il quale significa letteralmente linguaggio inventato.

“Figlio, nella sventura non possiedi amici: è rara fortuna trovare chi divide con noi il bene e il male”  da ELETTRA  di EURIPIDE.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Luglio 2005
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