Riflessioni su violenza, razzismo e speculazioni politiche

Caro direttore,

leggevo in questi giorni sul Suo quotidiano on-line la notizia che la Lega Nord insiste a proiettare in giro per la Provincia il film "Submission" del povero Theo Van Gogh, ucciso da un fanatico islamico per averlo girato. Riflettendo, ho un sospetto. Sospetto cioè che quel film non sia usato come tributo alla memoria di un artista provocatorio  e come grido di libertà contro la sottomissione della donna, a qualunque latitudine e sotto qualsiasi bandiera. No. Ho invece l’impressione che l’opera venga brandita come una clava politica contro la sinistra.
Mi spiego. La Lega dice: «Vedete? Solo noi ce l’abbiamo con gli islamici, gli stupratori, ecc. Gli altri, i "comunisti", invece, ogni volta che accadono queste cose fanno salti di gioia, perchè sono complici». Ci appare così.

Come elettore di centrosinistra indignato e, passatemi il termine, incazzato nero, dico questo: non c’è poi tanta differenza tra persone che consoco, elettori di vari partiti del centrosinistra, moderati o radicali, e i leghisti. Tutti detestiamo i criminali, e tutti abbiamo in sospetto certi immigrati fino a prova contraria. E’ così: non è razzismo, ma un timore diffuso che c’è nella società. Chi fa razzismo è gente come la Lega, o come i fascisti che nelle strade di Varese insultano e picchiano impuniti italiani e stranieri. La Lega dice di essere l’unica a difendere la Padania dalle orde islamo-comuniste? Ebbene, proprio noi "comunisti" (cosa mi tocca dire! mai avuta una tessera, e votavo DC) siamo i più duri nemici della visione "arabo-islamica" della donna. La condanniamo con ogni forza: io ho moglie, una figlia di sei anni, una madre e due sorelle, e credo sarei capace di tutto se qualcuno le trattasse come si vede nel film. Non ho bisogno di essere leghista per sentirmi ribollire il sangue, da uomo quale sono. Soprattutto, non ho bisogno di speculare sulle sofferenze di queste donne e di altre ragazze stuprate e umiliate e sulla morte di un regista, o ancora sui morti delle Torri Gemelle e di Madrid, per rastrellare voti. Io mi vergognerei; e mi vergogno di quelli che hanno speculato sulla morte di quel ragazzo a Besano, sempre per raggrannellare voti con cui perpetuare il proprio potere e la propria ricchezza mal guadagnata.