Ciampi a Torino: tutto è pronto per le Olimpiadi
La cerimonia di apertura inizierà venerdì alle 20. Attesa per l'ultimo tedoforo
È arrivato anche Carlo Azeglio Ciampi a Torino, dove domani (venerdì) prenderanno il via i ventesimi Giochi Olimpici invernali che dopo cinquant’anni tornano nel nostro Paese.
Un evento storico che per due settimane catalizzerà sull’Italia le attenzioni di tutto il mondo; quindici giorni dove i più grandi esponenti dello sport mondiale si daranno battaglia utilizzando come armi sci, bastoni, pattini, bob e slittini.
Il tutto sarà aperto, come da tradizione, dalla cerimonia inaugurale che prenderà il via alle ore 20 di venerdì. Teatro il vecchio "Comunale", rimesso a nuovo e naturalmente ribattezzato "Stadio Olimpico". All’interno della grande arena si svolgerà la grande sfilata degli atleti che seguiranno la bandiera della propria nazione; l’Italia uscirà per ultima, preceduta dalla giovanissima pattinatrice Carolina Kostner scelta dal Coni per portare il tricolore. È toccato proprio a Ciampi consegnare alla Kostner la bandiera ufficiale che comparirà nella sfilata, al termine di una cerimonia che si è svolta al villaggio olimpico alla presenza del folto plotone degli azzurri, mai così numerosi (184). Tra essi anche un tocco di Varese, con i tre ex "Mastini" Trevisani, Busillo e Chitarroni, e la pattinatrice Adelia Marra, comasca tesserata per la Faro di Cardano.
La cerimonia di apertura comprende una parte spettacolare, in cui decine di danzatori-atleti si esibiranno sul ghiaccio circondati da un mare di luci e colori. Una gigantesca coreografia che porta, fra le altre, la firma varesina dello Studio Festi che si è occupata di organizzare il segmento intitolato "Dal barocco al rinascimento".
I momenti più toccanti e attesi però saranno quelli che riguardano il giuramento olimpico, che sarà letto da Giorgio Rocca, una delle punte di diamante della nostra squadra, e l’accensione del braciere.
Come sempre è rimasto top secret il nome dell’ultimo tedoforo, di colui (o colei) che raccoglierà il sacro fuoco acceso ai piedi dell’Olimpo e che è passato nelle mani di diecimila "portatori" che hanno attraversato tutta Italia. Di sicuro sarà un grande atleta del passato ad avere l’onore di accendere il braciere: tra i papabili Alberto Tomba, Debora Compagnoni, Stefania Belmondo. O, perché no, potrebbe accadere che ad accendere la fiamma sia una squadra: quattro anni fa a Salt Lake City fu la nazionale Usa di hockey campione nel 1980 a portare la fiaccola a destinazione. Per l’Italia potrebbe così essere la volta dei quattro moschettieri del fondo, De Zolt, Albarello, Vanzetta e Fauner, che a Lillehammer conquistarono in volata l’oro della staffetta contro gli imbattibili (sulla carta, non sulla neve) padroni di casa norvegesi.
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