Licenziati perché chiedevano il rispetto dei loro diritti
La A-One è una delle tante aziende tessili del Bangladesh che producono abbigliamento. Tra i committenti vi sono gruppi italiani
La A-One è una delle tante aziende tessili del Bangladesh che producono abbigliamento. Tra i committenti vi sono i gruppi Inditex (Spagna), C&A (Olanda), Tchibo (Germania) e i gruppi italiani Coin, con il marchio Oviesse e Tessival. Circa 250 operai, sui 2000 che lavorano in questa azienda, sono stati licenziati perché rivendicavano diritti e migliori condizioni di lavoro.
La vicenda risale al luglio 2005, quando il consiglio di fabbrica aveva presentato alla direzione aziendale una lista di 13 punti riguardanti le difficili condizioni di lavoro, spesso accompagnate da gravi violazioni dei diritti. La direzione aziendale, in un primo momento, aveva risposto a 12 delle 13 richieste, ma dopo questa prima disponibilità ha cambiato radicalmente atteggiamento, scegliendo la via più drastica: il licenziamento.
I 250 lavoratori si sono trovati così di punto in bianco senza lavoro e stipendio, mentre i 9 membri del consiglio di fabbrica hanno ricevuto minacce di morte per costringerli a dimettersi. I sostenitori italiani della “Campagna Abiti” (www.abitipuliti.org) coordinandosi con la “Clean Clothes Campaign” europea, hanno contattato le imprese italiane committenti, inviando una lettera informativa sullo stato delle violazioni, che includeva richieste specifiche per sostenere la lotta dei lavoratori della A-One.
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