Violenta protesta degli scaricatori di porto
Si chiamanano dockers e hanno manifestato fuori dalla sede del parlamento europeo controle liberalizzazioni dei servizi portuari
Una decina di giorni fa, in occasione dell’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo, dopo l’ondata di scioperi che ha attraversato i porti di tutta Europa, da Anversa a Marsiglia, da Lisbona ad Atene, alcune migliaia di dockers (scaricatori di porto) si sono riuniti a Strasburgo, davanti alla sede del parlamento europeo, per manifestare contro il progetto di direttiva per la liberalizzazione dei servizi portuari.
Tale progetto, portato avanti dalla Commissione europea, è stato votato il 18 gennaio dal parlamento europeo, che si è espresso a larga maggioranza contro la proposta della Commissione, bocciando quindi per la seconda volta un progetto di direttiva al riguardo. Nel 2003, infatti, l’europarlamento aveva già rigettato un primo tentativo di aprire questo settore alla concorrenza, ma il testo, senza modifiche di rilievo, è stato presentato nuovamente al parlamento europeo quest’anno.
Ciò che deve far riflettere, tuttavia, è la violenza con cui i dockers hanno manifestato, utilizzando delle vere e proprie catapulte, provocando così 64 feriti fra i poliziotti francesi, di cui 4 sono stati ricoverati in ospedale, e causando seri danni all’edificio del PE (200 metri quadrati di finestre sono andati in frantumi).
Gli scontri fra polizia e manifestanti sono sembrati tanto più "gratuiti" quanto più l’esito della votazione appariva evidente, dal momento che le diverse forze politiche in seno al parlamento europeo avevano anticipato le proprie posizioni, facendo risultare pressoché scontato l’esito della votazione.
In questo contesto l’immagine del Parlamento Europeo, unica istituzione i cui membri sono eletti direttamente dai cittadini di tutta Europa, esce fortemente danneggiata, così come il suo edificio, che ha subito dei danni per qualche centinaio di migliaia di euro.
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