«Creiamo una fondazione per il nostro ospedale»

L'associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Varese donano al reparto di oculistica un microscopio di ultima generazione. E lanciano un appello

«Chiamiamo a raccolta i varesini perchè si stringano attorno ad una fondazione per il nostro ospedale. Noi saremo i primi con un assegno di 5000 euro».
Il presidente dell’associazione Mutilati e Invalidi di guerra di Varese Giuseppe Stabilini ha lanciato un appello in occasione della consegna di un microscopio di ultima generazione al reparto di oculistica. 
C’era un tempo che donazioni e lasciti giungevano all’ospedale di Circolo a fiumi, tanto che numerosi furono i padiglioni costruiti grazie a questi contributi. Oggi i cospicui regali latitano, ma da piccoli gesti, si spera che possa ritornare una stagione più fortunata.

Intanto l’associazione apre la nuova strada con due donazioni: una di 36.000 euro all’ospedale e una equivalente all’Università dell’Insubria per sponsorizzare due borse di studio nel campo della ricerca contro i tumori.
« Volevamo fare qualcosa per la nostra città – spiega Ambrogio Vaghi – avevamo a disposizione i fondi di una sottoscrizione tra gli associati. Ci siamo rivolti all’azienda ospedaliera e l’ex direttore Rotasperti ci propose: l’intitolazione di una sala chirurgica, la donazione di un’opera d’arte o l’acquisto di un’apparecchiatura. Dati i fondi a disposizione, scartammo l’idea della sala operatoria, e così anche quella dell’opera d’arte che non era nelle nostre corde. Rotasperti ci fece incontrare il professor Azzolini che ci presentò le sue necessità. Riuscimmo a trovare un accordo per questo microscopio ( un OPMI VISU 210 di Zeiss), del valore di circa 100.000 euro che l’ospedale si impegnò a sostenere per i due terzi».

Il microscopio oggi implementa una dotazione tecnologica di tutto rispetto, anche se manca ancora qualche tassello per raggiungere il top : «Il nostro centro sta acquistando fama soprattutto nel campo della chirurgia retinica che ho introdotto al mio arrivo – spiega il professor Claudio Azzolini – riusciamo ad intervenire su tessuti alti un quarto di un millimetro. Da circa un anno i varesini ottengono nel proprio ospedale cure che prima erano costretti a cercare a Milano o fuori regione».

Il microscopio, già in piena attività, viene utilizzato in 8-10 operazioni di microchirurgia sulla dozzina di interventi che quotidianamente viene svolta dall’equipe di oculistica. L’attività del reparto è sempre molto elevata: le liste d’attesa per la cataratta sono della norma ma sono in progressivo aumento quelle relative alla retina.
«Questa apparecchiatura, che offre nuove funzioni per migliorare la profondità di campo, la risoluzione e il contrasto,  è indispensabile per lavorare con elevati standard qualitativi. Ma un impiego importante lo svolgerà anche nel settore della ricerca, dove la mia squadra ( di una ventina di persone) lavora alacremente. Nei prossimi giorni si svolgerà in Florida un congresso mondiale e noi presenteremo ben nove lavori».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Aprile 2006
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