«Il nuovo ospedale risponderà alle esigenze dei varesini»

Ultimo appuntamento di "cantieri aperti" iniziativa voluta da Regione e Irer per presentare il nuovo ospedale. Il direttore Pampari ha presentato la futura sanità varesina

«I posti letto saranno sufficienti a rispondere alle esigenze della popolazione». Il direttore generale dell’azienda ospedaliera varesina Carlo Pampari licenzia con un giudizio secco le polemiche nate attorno al numero dei posti letto del nuovo monoblocco: saranno 600 a cui si aggiungeranno i 60 che rimarranno aperti nei "vecchi" padiglioni del Circolo e i 180 del Del Ponte.

E per il pronto soccorso sarà l’inizio di una nuova era?
«Io mi fido del giudizio del primario, dottor Perlasca. Gli ho chiesto espressamente se è soddisfatto del progetto e lui mi ha risposto: sì. Quindi perchè dovrei dubitare? Inoltre sono stati aumentati i posti letto di medicina, circa 30 in più, che sono in genere i più richiesti».

Quindi, si profila per la sanità varesina l’inizio del riscatto, dopo anni di sofferenze e pene. L’inizio è ufficialmente fissato per la fine di giugno, anche se poi si devono mettere in conto quattro mesi di collaudi e circa due, nella migliore delle ipotesi, di trasloco nel nuovissimo monoblocco, che potrà vantare arredi e strumentazione nuovi (la gara è stata proprio conclusa venerdì scorso con un’aggiudicazione che ha messo a segno un risparmio per l’azienda ospedaliera del 15% sulle spese previste).

«Ancora non sappiamo come si svolgerà il trasloco – spiega il direttore generale – se si trasferirà prima il pronto soccorso o le specilaità che sono funzionali all’attività di emergenza. È un discorso che stiamo affrontando con i primari. Comunque vada, io spero che il nuovo monoblocco sia pienamente funzionante all’inizio del prossimo anno».

Chiarite le questioni con l’università ( «L’ateneo ci ha finalmente detto quali erano le esigenze»), l’asse della discussione si sposta ora sull’organizzazione dell’intero Circolo: i reparti che rimarranno nei vecchi padiglioni (come gli infettivi che si spera possano trasferirsi al più presto nella palazzina nuova di zecca, la medicina nucleare che sarà spostata dall’altra parte del piano in locali più appropriati, o la nefrologia e la dialisi che prenderanno posto nell’attuale padiglione centrale), gli spazi per le attività di day hospital e day surgery («così sfrutteremo le sale chirurgiche che saranno lasciate») e i locali residuali che saranno dati all’università per le sue esigenze didattiche. Nel padiglione centrale arriverà anche il centro prelievi ( mentre le attività di laboratorio verranno effettuate al primo piano interrato nel nuovo monoblocco).

«Per far funzionare il nuovo padiglione occoreranno almeno 130 infermieri – rivela Pampari che ha appena inviato in Regione per l’approvazione il nuovo piano assunzioni –  ci affideremo ai canali consueti: concorsi o agenzie di lavoro interinale, anche se noi saremmo più felici se potessimo assumere con contratto indeterminato il nuovo personale». Discorso a parte merita il capitolo tecnici, dato che la penuria di personale è dovuto anche ai corsi di formazione a numero chiuso, deciso dal Ministero.

Altro discorso, anche questo così caro ai varesini, merita il parcheggio multipiano in costruzione in via Guicciardini. Per i 716 nuovi posti auto a pagamento i tempi d’attesa si fanno lunghi: non prima di ottobre, con buona pace di quanti oggi vagano alla ricerca disperata di parcheggio attorno all’ospedale soprattutto di mattina.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Aprile 2006
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