Mi chiamo Andrea e sono un terzino guarito

La squadra di Saronno vince il secondo torneo di calcio per disabili mentali

Hanno tutti i capelli da ragazzo, nonostante qualcuno non sia più tanto giovane. Sono gli ospiti dei dipartimenti di salute mentale della provincia di Varese, che si sfidano nella finale del torneo di calcio per disabili mentali, organizzato dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti). Che il calcio sia malato, dai bordi del campetto di Lissago non te ne accorgi nemmeno. Anzi, qui per qualcuno il vecchio football è una buona medicina per uscire dall’isolamento ed evitare quella che gli operatori chiamano la "stigmatizzazione".

Galleria fotografica

Torneo di calcio Lissago 4 di 28

C’è poco da stigmatizzare, però, sul campo di Lissago. Questi ragazzi giocano bene al calcio, molto di più degli operatori che arrancano un po’ goffi dietro la palla. C’è un sano entusiasmo, un impegno che farebbe invidia anche al ct Marcello Lippi.  La ragione è semplice: ci si gioca un pezzo della stagione iniziata il 7 marzo scorso. In palio cinque coppe sbarluscicanti con altrettanti palloni del commercio equo e solidale appoggiati sulla sommità, perché nella vita si puo’ vincere con onestà, impegno, rispetto e attenzione all’altro.

Cinque squadre miste, con gli operatori della psichiatria che seguono senza fiatare le indicazioni degli “ospiti” dei vari centri.
Andrea gioca con la squadra di Varese. È un terzino fluidificante, di quelli tosti. Dirige la difesa con saggezza e determinazione. Ha fatto parte per oltre vent’anni di una squadra di calcio locale, fino al momento in cui è arrivata una depressione a stroncargli fiato e gambe. «Mia madre venne colpita da un ictus. Mi ritrovai da solo ad affrontare tutto quel dolore e mi sono perso. Dopo sei anni di cure all’interno del dipartimento ho ripreso una vita normale, ho una casa, una compagna e ho collaborato attivamente con la Uisp nell’organizzazione del torneo».

Gianluca fa un gol strepitoso: «Come Van Basten agli Europei dell’88» gli urla Antonio dalla panchina. Già, l’olandese nella finale con l’Unione Sovietica, calciando al volo, mise nel sacco una palla da posizione impossibile. È successo anche a Lissago, di fronte a cento testimoni, tra cui anche chi scrive. Gianluca non dice una parola, sa di averla fatta grossa e fa finta di niente, controllando con la coda dell’occhio se i compagni corrono ad abbracciarlo.

Il capocannoniere del torneo è Samuel, una vita passata sui campi del comasco. Un fisico da atleta e uno sguardo furbo. In questo torneo ha levato le braccia al cielo per ben tredici volte.
Antonio è un arbitro federale e fa sul serio. Estrae cartellini gialli e tiene con piglio e severità l’ordine in campo: «Il tasso tecnico è molto buono, potrebbero mettere insieme una squadra e partecipare a qualche campionato. Con un po’ di allenamento e chi li tiene più».

C’è il momento della premiazione che, come tutte le premiazioni, è solenne. La classifica  incorona la squadra di Saronno (31 punti), a seguire Varese (19), Tradate (16), Luino (11), Gallarate/Busto Arsizio (9). Il goleador e il portiere più battuto posano insieme per uno scatto. "Cisco” Biagiotti, Cinzia Bianchi, Franco Zanellati, le anime organizzative del torneo, si alternano al microfono per i ringraziamenti di rito. A Simone Vender, docente di psichiatria e direttore del dipartimento di salute mentale dell’ospedale di Varese, l’onore di premiare le squadre e i giocatori. Una coppa  e una medaglia con la scritta “lasciateci …scalciare in pace”. Foto di rito e tutti a tavola a parlare dell’organizzazione del prossimo torneo.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 23 Maggio 2006
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Torneo di calcio Lissago 4 di 28

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.