I sindacati lanciano l’allarme Circolo. Il direttore: «Immotivato»

Solo 37 infermieri stranieri dei 60 assunti sono rimasti a lavorare al Circolo. Problemi linguistici e professionali alla base dell'interruzione. I sindacati accusano

Dal giugno 2004 al luglio 2006 sono arrivati all’ospedale di Circolo sono arrivati 60 infermieri professionali stranieri. Di questi ne sono rimasti in reparto 37. Agli altri non è stato rinnovato il contratto: problemi linguistici ma anche professionali.
Per i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, la notizia arriva come un fulmine a ciel sereno: « Nessuno ci ha avvertito della drammatica situazione che si è creata – spiega manuela Vanoli, delegata della Cgil, a nome delle tre organizzazioni – Sapevamo che i professionali stranieri creavano problemi in reparti già provati da personale infermieristico ridotto all’osso che non poteva certo sobbarcarsi l’onere della preparazione di queste figure. Ma nell’accordo sottoscritto a suo tempo, avevamo ben indicato che questi lavoratori avevano bisogno di almeno un paio di mesi di formazione sia linguistica sia professionale, invece sono stati "buttati" in reparto, anche delicati come cardiochirurgia o neurochirurgia. Inoltre, per esercitare in Italia, gli stranieri devono superare un esame di lingua richiesto dall’Ipasvi, come si sono potuti creare problemi linguistici?».
Per i sindacati, quindi, il timore è che la ripresa dopo l’estate sia in emergenza e che i letti chiusi a luglio non potranno essere riaperti: «perchè l’azienda non si è attivata davanti ad una situazione così drammatica?».
Amareggiato dai toni e dai mezzi utilizzati dal sindacato, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Carlo Pampari respinge al mittente accuse e, soprattutto, timori: «Non capisco come si possa dire che l’azienda non si è attivata. Abbiamo pubblicato un avviso per reperire personale in luglio, ottenendo due figure professionali nuove, e un avviso in agosto, che scadrà a breve e che dovrebbe portare almeno 12 infermieri. Certo, la sperimentazione con le agenzie di lavoro si può dire riuscito a metà. Abbiamo verificato che spesso non sono state in grado di fornire personale adeguato. In merito all’attività di corsia, devo dire che il nostro programma di attività sarà rispettato, fatta eccezione per qualche caso dove si sono registrate delle emergenze eccezionali, come nel caso dell’urologia. Non capisco, comunque, perchè il sindacato non abbia richiesto direttamente a noi la situazione, visto che abbiamo un incontro in programma per il prossimo 12 settembre…»

Martedì prossimo, quindi, azienda e sindacati discuteranno anche del nuovo ospedale e del reperimento del personale infermieristico necessario: «Almeno 159 persone» ribadisce il sindacato. Sul tavolo negoziale, finirà anche la questione di Cuasso: « Noi chiediamo chiarezza sul laboratorio analisi – spiega Manuela Vanoli – avevamo ottenuto assicurazioni che, nel periodo della ristrutturazione, il servizio verrà effettuato per i soli casi urgenti, per poi tornare regolarea fine lavori. Ma, a quanto pare, dai progetti non c’è traccia del laboratorio: una decisione inaccettabile per un presidio di riabilitazione»
L’estate sta finendo, ma per l’ospedale il clima rimane rovente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Settembre 2006
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