“Caso Zezza”, la protesta delle opposizioni

La sfiducia verso l’assessore ai servizi sociali di Gemonio Elena Zezza e le proteste del capogruppo di maggioranza Francesco Magrin indirizzate al sindaco Fabio Felli hanno causato la risposta delle due liste all’opposizione, che non perdono l’occasione di attaccare il governo di villa Sacchi-Forzinetti (nella foto).

Samuel Lucchini (Per Gemonio) e Adriano Carini (Insieme per Gemonio) seppur in separata sede fanno sentire il proprio parere, concorde soprattutto su un punto. «Le motivazioni della sfiducia a Zezza non sono state date in consiglio comunale» attacca Lucchini che prosegue «Ho letto su VareseNews il motivo per cui il sindaco ha tolto la delega e non capisco perché questo non sia stato letto davanti a consiglieri e cittadini. Forse si temeva che qualche consigliere di maggioranza seguisse l’intervento del capogruppo Magrin e, togliendosi il bavaglio, dicesse quello che realmente pensa».
Sulla stessa linea d’onda la protesta di Carini: «Al momento della destituzione di Zezza, Felli ha dichiarato che quella del consiglio non era la sede adatta per spiegare un gesto che era nelle sue facoltà. Ci chiediamo quindi se questo non è scarsa considerazione per le istituzioni, visto che proprio la sala consiliare è il luogo dove si trattano le scelte che coinvolgono la cittadinanza. Tanto più che poi, sulla stampa, il sindaco ha dato la sua versione dei fatti che per altro non aveva fornito neppure a parte della maggioranza come ha sottolineato Magrin nel suo intervento».

La bagarre politica si è così trasferita sui manifesti. La locale sezione della Margherità ha già emesso un comunicato nel quale si sottolinea il fatto che la Lega, dopo averla sostenuta, non ha difeso l’ex assessore dal siluramento. Nei prossimi giorni è attesa un’analoga comunicazione da parte dei Ds, mentre non è escluso che anche Elena Zezza pubblichi la propria presa di posizione.