L’ex sindaco Felli assolto dalle accuse di diffamazione
La pronuncia della Cassazione ha messo fine a un iter giudiziario nato nel 2009 da una querela dell'ex assessore Elena Zezza
Si è conclusa nei giorni scorsi, e solo dopo il giudizio della Corte di Cassazione, una vicenda giudiziaria che aveva coinvolto alcuni amministratori del Comune di Gemonio, in particolare l’ex sindaco Fabio Felli e la sua – allora – assessore ai servizi sociali ed ecologia, Elena Zezza.
Quest’ultima venne sollevata dall’incarico da Felli nel 2006, non senza polemiche, ma la bagarre giudiziaria iniziò nel 2009 quando il sindaco commentò quella decisione in alcune interviste in vista alla tornata elettorale della primavera successiva. Giudizi, quelli espressi da Felli, che Zezza reputò lesivi della sua reputazione: l’ex assessore sporse così querela chiedendo un indennizzo di 20mila euro.
Da allora i due contendenti hanno iniziato una contesa che nel 2011 portò a un’assoluzione in primo grado del primo cittadino (rimasto in carica fino al 2015) con la formula «il fatto non sussiste».
Secondo round in Appello, nel 2016, con i giudici di Milano che accolsero le richieste di Zezza condannando Felli al pagamento delle spese legali e rimandarono la richiesta di indennizzo in sede civile.
Ora l’epilogo, giunto dopo il ricorso dell’ex sindaco alla Corte di Cassazione: quest’ultima ha sancito l’annullamento della sentenza di Appello, ritenendo che un pubblico amministratore abbia il diritto e il dovere di informare la cittadinanza e riconoscendo il diritto di critica politica nei confronti dell’operato dei suoi collaboratori. Nella sentenza si legge inoltre che «i toni usati nella critica non dovevano ritenersi offensivi della dignità e reputazione personale, e che l’avvicinarsi della tornata elettorale (del 2010, la prima dopo il siluramento di Zezza da parte di Felli, ndr) rendeva di attualità fatti accaduti in anni precedenti». Dopo tale pronuncia spetta a Felli la restituzione delle somme versate per il secondo grado.
«La sentenza della Cassazione ha sancito quello che io e i miei legali abbiamo sempre sostenuto – ha detto Felli – Si chiude così definitivamente questa vicenda, con la soddisfazione di aver riposto la giusta fiducia nella Giustizia italiana».
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