Un fiume rosa invade l’Apollonio

Tutto esaurito giovedì 8 marzo per "Miss universo", lo spettacolo-evento di Angela Finocchiaro dedicato alle donne e alla loro festa

Più di un migliaio di donne, tra amiche o in famiglia, giovani e non più giovani, si sono ritrovate insieme a festeggiare l’8 marzo a teatro, complice uno spettacolo ironico e intelligente tutto al femminile. A dominare la scena c’era lei, la bravissima Angela Finocchiaro, di nuovo a teatro dopo il grande successo nel film "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini, con il monologo "Miss Universo", in cui ha fatto sfoggio di tutta la sua abilità di attrice camaleontica, interpretando da sola per un’ora e mezza una sequela di surreali personaggi. 

Ma chi è "Miss Universo"? Difficile pensare possa essere Laura, la protagonista bruttina, stagionata e insicura che incontriamo alle prese con il proprio alter-ego (la voce personificata delle sue nevrosi): da anni "Laurina" vive sdoppiata, oppressa e repressa dalla nevrosi che la perseguita, insieme ai ricordi della nonna che non l’ha mai aiutata ad avere stima di sé. Il motore della vicenda è nella sala d’aspetto del dermatologo Guido Bellucci: Laura lo sta cercando per la sua herpes, ma Bellucci è occupato, a sua volta sta cercando l’antennista perché gli ripari la tv, che a sua volta è in colloquio con Dio dopo aver avuto un "segno" inconfondibile di una realtà "non fatturabile" con la vincita al gratta e vinci. Ma Dio non è quello che ci aspettiamo: è un povero manuntentore dell’universo, sottomesso agli dei potenziali, ancora più importanti di lui.

Una catena di attese e di personaggi che si mette in moto quando Laura, facendo un bilancio della sua vita fallita, di "topo" mediocre che voleva trasformarsi in "pantera" ma che è riuscito a diventare solo una pantera…con una forte propensione per le croste di formaggio, decide di suicidarsi buttandosi dall’ottavo piano. Da qui è tutto un frenetico susseguirsi di ordini e contrordini per salvare la donna, finché Dio, leggendo il suo manuale di istruzioni, arriva al punto di disconnetterle il senso critico per farla innamorare del dermatologo e farle cambiare idea. Il lieto fine si avrà invece quando Laura sceglierà di uccidere il suo alter-ego con tutte le sue nevrosi, per mettere a tacere quella vocina che da sempre la critica e la paralizza nelle decisioni.

Come ci aveva raccontato Angela Finocchiaro, "Miss Universo" è stata davvero una divertente "favola nevrotica", ma come tutte le favole ha parlato al cuore di tutte le donne, mettendo in scena le piccole e grandi manie che impediscono di realizzare tutte le potenzialità e portano all’insoddisfazione. Accanto al brillante e ironico testo di Walter Fontana, a decretare il successo dello spettacolo è stata la straordinaria bravura dell’attrice, che è riuscita a impersonare magistralmente più di cinque personaggi a ritmo serrato, trovando il giusto "tono" per tutti e divertendo con la sua comicità intelligente.

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Pubblicato il 09 Marzo 2007
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