Mario Aspesi: “Abbiamo mantenuto tutte le promesse”
Il sindaco in carica si ripresenta con la lista "Nuova Cardano Viva": solidarietà e tolleranza le linee guida per una città cresciuta sotto molti punti di vista
«Quello che abbiamo promesso, abbiamo fatto». Comincia così Mario Aspesi, sindaco uscente di Cardano al Campo, candidato dell’Unione alla presidenza della Provincia di Varese e contemporaneamente anche alla poltrona che è stata sua per cinque anni. Aspesi è visibilmente orgoglioso dell’ultimo quinquennio cardanese: «La città si è trasformata, è sotto gli occhi di tutti quello che abbiamo fatto. Non si vede solo dalle opere che pur sono state tante, ma dai volti della gente, dal sentimento di partecipazione e condivisione, c’è un’aria nuova che si respira – spiega Aspesi -. Abbiamo fatto cose che giacevano a Cardano da più di 30 e addirittura 50 anni: il restauro di Villa Usuelli, la caserma dei carabinieri, le case popolari, il parcheggio al Cuoricino, la scuola materna e l’asilo solo per citare alcune delle principali. Tutto finanziato e tutto avviato, come il rifacimento della piazza del Comune: Cardano si è trasformata, ma va fatto ancora e di più. Non dimentico poi il bilancio partecipato, la valorizzazione degli impianti sportivi, decollati sotto la nostra amministrazione, la difesa a spada tratta del nostro bosco: il mio sogno è che diventi il giardino dei cardanesi, un luogo dove recarsi per fare una gita, amato e difeso da tutti i cittadini senza l’esigenza di spiegarne l’importanza ad ogni piè sospinto. Vorrei che “al campo” diventi non più solo un suffisso del nome del Comune, ma un’identità forte e precisa per tutti i cittadini».
Aspesi, nato nel 1948 a Cardano al Campo, laureato in economia e commercio con numerosi lavori ad alto livello dirigenziale alle spalle (ultima carica quella di direttore generale di Autogrill per i Paesi Europei) ha cominciato con la politica negli anni Settanta nelle fila della Dc, consigliere comunale dal 1970 al 1977. Senza mai una tessera politica, è anche vicepresidente dell’Ancai (associazione nazionale dei comuni aeroportuali italiani). L’entusiasmo che mette nello spiegare e nel raccontare la sua Cardano è coinvolgente: «La comunità è rinata – commenta -, è cresciuta non solo dal punto di vista numerico. Cardano è uno di pochi Comuni che non applica l’addizionale Irpef e fa pagare di Ici solo il 4 per mille, il minimo: sono convinto, come diceva Einaudi, che mettere le tasse sulla prima casa sia come metterle sul cappotto o sul freddo. Un concetto liberale che condivido in pieno. Inoltre abbiamo usato i proventi della tassa sul volo per aumentare le detrazioni a tutti i cittadini. Sono molto orgoglioso delle tante associazioni che si sono radicate in città: sono più di 48, sportive, culturali e di volontariato. Sono cose che coinvolgono, che contagiano: la tolleranza e la solidarietà sono così, si comincia, si semina e poi germogliano».
Per quanto riguarda i programmi, Aspesi parte dal presupposto che «bisogna finire quanto abbiamo cominciato. La qualità del territorio, lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente, l’innovazione e il rispetto della comunità che cambia saranno le nostre linee guida. Vorrei che il centro della città diventi un centro commerciale naturale, un’asse che va da via Garibaldi al Cuoricino con una nuova pavimentazione e negozi sulla via: le richieste di nuove aperture piovono, mi auguro di riuscire in questo progetto». La lista che lo rappresenterà sarà ancora “Nuova Cardano Viva”: «All’80 per cento saranno conferme – spiega -. La voglia di fare e la propensione a mettersi al servizio della città c’è ancora, è questo è un bene. Saranno poi i cittadini a giudicare se quello che abbiamo fatto in questi cinque anni è stato positivo o no. Certo, non si può dire che siamo stati con le mani in mano, anzi. Sono sereno, basta guardarsi in giro e si capisce che Cardano è rinata».
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