Quando le mamme erano pacifiste

Galleria fotografica

Mamme varesine 4 di 20

Con queste parole la femminista Julia Ward Howe "importava" negli Stati Uniti la festa della mamma, l’ennesima ricorrenza che rischia ormai di diventare un mero fenomeno commerciale. Come avrete capito da queste parole, i reali scopi di questa ricorrenza, che dagli Usa sarebbe tornata di riflesso anche in Italia, erano differenti e prettamente pacifisti. Nel 1870, quando la Howe pronuncio la "Proclamazione del Giorno della Madre", si svolgeva la guerra civile americana, e con questa giornata si sperava di sensibilizzare quella metà del mondo che, all’epoca, non svolgeva ancora un ruolo politico attivo.

La pacifista, in realtà, non riuscì ad ottenere un riconoscimento ufficiale della giornata prima di morire. Sarà la figlia a far riconoscere la data del 10 maggio prima dalla chiesa metodista, e poi in modo più diffuso nel paese e nel mondo. Alcuni stati ufficializzarono date differenti a partire dal 1912: la festa diventò un successo commerciale così forte, che la stessa figlia della Howe, Anna Jarvis, ne diventò oppositrice.

Oggi è uso festeggiare la festa della mamma ogni seconda domenica di maggio, o almeno negli Usa e in tutti i paesi che hanno importato la festività da quell’usanza, Italia compresa. O meglio, qui in Italia inizialmente si preferiva festeggiare l’8 maggio, in base a tradizioni antiche, ma poi si è optato per una formula domenicale, anche a scopi commerciali. Nel Regno Unito, invece, i festeggiamenti sono caduti il 18 marzo, ma le modalità fanno pensare ad una origine differente del Mothering Sunday inglese, probabilmente da una pratica cristiana che cade ogni quarta domenica di Quaresima.

Prima dell’importazione di ritorno negli Usa, è corretto tuttavia ricordare che già gli antichi greci avevano un rito dedicato alle madri, così come i romani celebravano la Matronalia.