Piazza Vittorio Emanuele, Porfidio: “Prima il voto, poi le ruspe”
Il consigliere de La Voce della Città mette in guardia l'amministrazione dall'intraprendere i lavori prima che si sia svolga una consultazione referendaria tra i cittadini
Riceviamo e pubblichiamo
In presenza di un referendum consultivo in corso, risulta oltremodo scorretto quanto illegittimo procedere all’avvio dei lavori della costruzione del silos sotterraneo in Piazza Vitt. Emanuele. Non c’è dubbio che qualsiasi deliberazione venisse adottata in tal senso dal Comune, mi vedrebbe costretto ad impugnare detto provvedimento con la procedura d’urgenza dinanzi agli Organi giurisdizionali.
Sarebbe davvero inqualificabile il comportamento della Giunta comunale di Busto qualora decidesse di andare avanti nei lavori sapendo che sin da febbraio u .s. ho richiesto l’ indizione del referendum e soltanto da pochi giorni ho ricevuto la comunicazione di ammissibilità, mentre tuttora resto in attesa di conoscere i tempi per avviare la raccolta delle firme, propedeutiche per attuare la consultazione referendaria. Sorvolo dal commentare I’impatto negativo che avrebbe sulla popolazione una simile decisione dal sapore di autentica presa in giro, alla faccia di chi crede ancora in un Paese democratico!
Quanto all’osservanza della Legge regionale n. 12/2005 in ordine alla presenza dei parcheggi in tali insediamenti, l’assessore Reguzzoni dovrebbe ricordarsi che la norma richiamata non "obbliga" l’Ente alla costruzione dei parcheggi sotterranei proprio in quella Piazza, ma stabilisce che "in ogni caso la dotazione di parcheggi pubblici e di interesse pubblico ritenuta necessaria dal comune deve essere assicurata in aree interne al perimetro del Programma o comunque prossime a quest’ultimo, obbligatoriamente laddove siano previste funzioni commerciali o attività terziarie aperte al pubblico." Si tratta, insomma, di prevedere parcheggi all’interno del perimetro o nelle immediate vicinanze, senza per questo stravolgere quella piazza, ammesso che sia da ritenersi opportuno un insediamento di tipo commerciale di ampie dimensioni in quella zona che, con I’intenso traffico che produrrebbe come conseguenza, farebbe venir meno, di converso, uno degli elementi caratterizzanti il programma Integrato di intervento previstod all’art. 87 della legge regionale in questione, e cioè la "previsione di destinazioni e di funzioni, comprese quelle inerenti alle infrastrutture pubbliche e d’interesse pubblico, alla riqualificazione ambientale, naturalistica e paesaggistica".
Siamo sicuri che quell’intervento risponde ai requisiti ambientatistici e naturalistici in quella zona dove, peraltro, insiste un immobile storico di pregio quale il Palazzo Cicogna? Lasciamo allora decidere i cittadini sulla opportunìtà di queste opere se davvero ci riconosciamo amministratori democratici e seri!
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