“Alitalia e Malpensa meritano riflessioni profonde”
L'intervento di Mattia Cattaneo del Partito Democratico saronnese che replica al sindaco Pierluigi Gilli
Riceviamo e pubblichiamo
Il futuro dell’aeroporto di Malpensa e la vicenda Alitalia meritano riflessioni più approfondite e più aderenti alla verità dei fatti di quelle che il Sindaco Gilli ci ha “regalato” in apertura del nuovo anno.
Tralasciamo il riferimento di dubbio gusto al voto dei senatori a vita e quello alla “maggioranza inesistente e rapace” che sostiene il Governo, riferimento oltremodo comico se fatto da un sindaco come Gilli, che da un anno e mezzo sta cercando di mantenersi in sella distribuendo assessorati a destra e a manca, senza peraltro impedire che il Consiglio Comunale si sia ridotto, per sua stessa ammissione, ad un teatrino inverecondo.
Le questioni di sostanza che la politica deve affrontare sono due:
a) Risolvere l’insostenibile situazione di Alitalia
b) Perseguire lo sviluppo di Malpensa all’interno di un sistema aeroportuale integrato del Nord
Sono questioni che vanno affrontate e risolte entrambe, ma non necessariamente la soluzione al problema Malpensa deve passare da Alitalia, anche perché nell’ultimo decennio il binomio Malpensa – Alitalia è stato fallimentare.
Andiamo con ordine: l’annosa vicenda Alitalia.
Occorre primariamente ricordare che Alitalia è una società tecnicamente fallita da tempo, che sta in piedi grazie a centinaia di milioni di euro tolti dalle tasche dei contribuenti per coprire paurosi buchi di bilancio che da anni si ripetono immancabili. La politica non si è dimostrata in grado di assumere decisioni serie e definitive: i governi che si sono succeduti non hanno fatto nulla, se non lasciare incancrenire la situazione e occupare posti nei vari consigli di amministrazione che si sono avvicendati.
E’ bene ricordare che, nei cinque anni del Governo Berlusconi, alla guida di Alitalia si sono dati il cambio “managers” (?!) di varia estrazione politica, da AN a Forza Italia passando per la Lega, (anch’essa seduta al “banchetto Alitalia” con Bonomi, attuale presidente SEA) che hanno tutti conseguito i medesimi risultati: servizi inadeguati, deficit pesantissimi e italiani in balia degli immancabili scioperi. Una gestione di cui il Polo dovrebbe vergognarsi.
Ora basta.
Alitalia, come tutte le aziende che operano sul mercato, deve reggersi sulle proprie gambe; lo Stato fa bene a cedere quote azionarie di Alitalia e deve farlo scegliendo un partner serio che presenti ed attui un piano industriale in grado di invertire la rotta. Che questo partner debba essere italiano o straniero è dibattito demenziale e questione francamente irrilevante; l’importante è che abbia le capacità finanziarie, organizzative ed imprenditoriali per gestire in maniera profittevole il business del trasporto aereo.
Air France ha presentato un piano che, a detta di molti autorevoli esperti, offre maggiori garanzie di successo rispetto al piano alternativo presentato da AirOne. Curiosità: AirOne è appoggiata fortemente dai sindacati dei piloti che tanta parte hanno avuto nello sfacelo in cui versa Alitalia; credo sia un elemento su cui riflettere.
E veniamo al secondo punto: la questione Malpensa, tema essenziale per Saronno e per tutto il Saronnese, sul quale l’attenzione del Partito Democratico provinciale è massima.
Malpensa è un aeroporto storico, la cui trasformazione in hub è stata fortemente voluta dal centrosinistra ed in particolare dall’allora Ministro dei Trasporti Burlando che, era il 1997, ha creduto in Malpensa stabilendo lo spostamento di voli da altri scali e finanziando la realizzazione di opere di collegamento stradali e ferroviarie; il “Malpensa Express” citato da Gilli è un servizio partito nel 1999, quando al Governo vi era il centrosinistra.
Cosa è successo dopo ? E’ successo che il sindaco di Milano Albertini e il Governatore lombardo Formigoni hanno cominciato a litigare sul futuro del sistema aeroportuale milanese; il braccio di ferro è stato vinto da Albertini che, per privilegiare lo scalo di Linate, si è opposto al rafforzamento di Malpensa. A parte Formigoni, la Casa delle Libertà (con in testa il “romano” Fini) ha appoggiato Albertini perché in molti temevano che rafforzare Malpensa potesse indebolire Fiumicino: il partito di Fiumicino, caro Gilli, ha molti proseliti nel centrodestra, più di quanti Lei non veda o non voglia vedere.
In seguito, negli anni nei quali il Polo ha governato Piemonte, Lombardia e Veneto, non si è voluto o saputo concertare un progetto condiviso di sviluppo di un sistema aeroportuale del Nord: sono così partiti piani scoordinati di rafforzamento di singoli scali (da Orio al Serio a Venezia, passando per Montichiari) con l’ovvio risultato di indebolire Malpensa, che non è mai decollata veramente come hub.
E’ difficile ammetterlo, ma i primi a non credere a Malpensa e ad indebolirla sono stati gli amministratori del Nord.
Anche qui però, come per Alitalia, adesso basta.
Finiamola con la costruzione degli “aeroporti di quartiere” con cui alcuni traducono in modo sgrammaticato il concetto di federalismo, finiamola con i localismi straccioni di quanti innalzano come un vessillo glorioso la nascita o il mantenimento (vedi Linate) di un aeroporto o magari di una università in ogni città o paese.
Malpensa deve essere il punto di riferimento del sistema aeroportuale del Nord del Paese, il fulcro di un network del trasporto aereo (che preveda sinergie con gli altri aeroporti settentrionali) che garantisca un’elevata qualità del servizio offerto a quella parte di Italia che compra oltre il 70% dei biglietti aerei e che necessita di un supporto adeguato per relazionarsi in modo efficace con le nuove aree dello sviluppo mondiale, Est Europa, India e Cina.
I segretari del Partito Democratico di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno già chiesto al Governo, con un documento condiviso, che il futuro di Malpensa venga affrontato in questa ottica.
Questo è l’impegno forte che anche il Partito Democratico varesino prende: a prescindere dai destini di Alitalia, rilanciare Malpensa, un aeroporto voluto da noi e indebolito da altri.
Su questo obiettivo ci auguriamo l’impegno di tutte le forze politiche e sociali del territorio.
Mattia Cattaneo
Partito Democratico – Saronno
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