Cisl: “La Asl è preziosa, no alla riduzione dell’organico”
Infortuni sul lavoro, aumenta la durata media dei giorni di prognosi. "Serve un corso per operatori all'Insubria"
Più controlli, più personale, più formazione. È questo quello che chiede Salvatore Manta, del Dipartimento Ambiente e Sicurezza Cisl Varese.
«Da una verifica del rapporto annuale sugli infortuni presentato dall’Inail nel mese di ottobre – spiega Manta -, risulta essere aumentata la durata media dei giorni di prognosi, da 22 dell’anno 2002 a 29 dell’anno 2007. Quindi pur in presenza di un numero ancora elevato ma in lieve diminuzione degli infortuni in generale, è in aumento la prognosi cioè la gravità delle lesioni che subiscono i lavoratori».
Le attuali normative (codice Penale) prevedono d’ufficio un’indagine della magistratura quando le lesioni superano i 40 giorni perchè definite gravi,in provincia di Varese dei circa 15.000 infortuni che accadono ogni anno, 2000 hanno una prognosi maggiore di 40 giorni, purtroppo non in tutti l’organo di Vigilanza e Controllo dell’ASL riesce ad effettuare un’indagine tempestiva e mirata su mandato della magistratura.
«Se gli infortuni avvengono di notte o nei giorni festivi si rende ancora più necessaria la tempestività dell’organo di vigilanza – continua il rappresentante Cisl -. Da alcuni anni esiste un servizio di reperibilità efficace degli operatori dell’ASL e la Cisl è contraria ad una sua diminuzione del presidio del territorio: purtroppo i dati degli organici non favoriscono tale presidio, dal 2003 al 2007 c’è stata una diminuzione complessiva del 15% degli operatori della prevenzione. Gli operatori della prevenzione dell’ASL svolgono un buon lavoro, è grazie anche alla loro attività se il livello di infortuni in provincia di Varese viene mantenuto sotto controllo. La Cisl vuole mantenere e anzi per rafforzare tale attività, proprio mentre stà per entrare in vigore un recente accordo tra il Ministero della Sanità e le Regioni che dovrà vedere aumentati i controlli a livello nazionale da 75.000 attuali a 250.000, nei prossimi anni».
La riforma del servizio sanitario del 1978 ha assegnato alle ASL l’attività di prevenzione, l’attuale piano Sanitario Nazionale ha inserito la Prevenzione tra i (LEA) livelli essenziali di assistenza, quindi l’attività del territorio non deve essere di sola cura ma anche di prevenzione, l’attenzione và posta anche con riguardo agli organici.
Ma oltre all’attività di controllo, Manta punta l’attenzione sulla formazione sia dei dipendenti, ma anche degli addetti Asl. «In provincia di Varese inoltre c’è un’ulteriore incongruità e riguarda il corso di laurea dell’Università dell’Insubria, tale corso pur avendo un programma simile se non migliore di altri corsi, non è riconosciuto ai fini di una possibile assunzione presso le ASL, e per poter svolgere la figura prevista dal decreto legislativo 626, di responsabile del servizio di prevenzione e protezione». La Cisl si è quindi attivata affinchè tale corso venga inserito nel nuovo testo unico in materia di sicurezza sul lavoro e chiede che anche le istituzioni si facciano carico del riconoscimento di tale corso.
«In merito agli infortuni – conclude Manta – chiediamo alle organizzazioni datoriali, un piano straordinario di formazione a partire dai soggetti maggiormente coinvolti (Apprendisti e lavoratori a somministrazione) ed un’intervento della Camera di Commercio affinchè all’atto dell’iscrizione dei lavoratori autonomi, comunichi quali sono i principali adempimenti normativi e gli obblighi legislativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro».
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