“Ambiente, casa e occupazione: tre priorità per Sky City”

Il PD chiede maggiore tutela della zona verde a sud, attenzione all'edilizia a canone agevolato e la garanzia di attività realmente produttive

Ambiente, casa e occupazione: sono questi i tre temi da considerare secondo il PD nel pensare al futuro del progetto Sky City. Le linee guida sono contenute nelle osservazioni alla “variante 336” che i democratici hanno depositato lunedì in Comune: «Vogliamo partire – ha spiegato il portavoce cittadino Giovanni Pignataro-  dall’impostazione generale per arrivare al concreto», dall’idea di città ai singoli interventi da realizzare.

Delle due osservazioni, una è dedicata alla questione delle strutture di grande distribuzione: apprezzando l’eliminazione di outlet e supermercati dalla variante, il PD chiede di subordinare la concessione per il trasferimento  di strutture della media distribuzione a Sky City alla modifica della funzione dell’area lasciata libera in altre zone della città. «Un modo per evitare nuovi insediamenti di media distribuzione in una città che ne ha già abbastanza» per il portavoce cittadino. «Il PdL – osserva Aldo Lamberti -ci accusò di difendere gli interessi di alcuni gruppi della grande distribuzione. Questa osservazione dimostra che non è così.»

Nell’altra osservazione il PD indica tre elementi che devono guidare il futuro di Sky City: la tutela dell’ambiente, gli interventi per la casa, la prospettiva di una occupazione duratura. Sull’impatto ambientale il PD riconosce la bontà della scelta della giunta di mantenere a verde la zona a sud della 336, ma chiede un impegno formale anche per il futuro: «Occorrono vincoli precisi – spiegano – per evitare che, se cambia la giunta, quella zona possa essere intaccata da nuove edificazioni. Chiediamo dunque che sulle decisioni che riguardano l’area di Sky City sia coinvolto l’ente più titolato a parlare, cioè il Parco del Ticino. Anche mediante una convenzione-quadro che non solo tuteli quella zona verde, ma permetta anche una sua riqualificazione».

Sull’occupazione, viene sottolineata la necessità di creare posti di lavoro duraturi nel tempo. La preoccupazione è che l’indicazione di zone dedicate alla logistica non porti né sviluppo, né occupazione, essendo legata non a funzioni realmente produttive ma solo di deposito. E qui l’esempio esistente che viene citato è la recente, nuova area industriale di Sciarè, piena di enormi capannoni sottoutilizzati o usati prevalentemente come luoghi di deposito. «Prima l’attività, poi l’edificio contenitore: chiediamo infatti che nelle convenzioni che saranno stipulate sia indicato anche cosa si vuole fare in quelle strutture». Una indicazione che sia «vincolante per il rilascio delle autorizzazioni a costruire».

Da ultimo, il tema spinoso della casa, in una città cresciuta molto come abitazioni ma che, a fronte di «un grande sviluppo del residenziale, non ha visto uno sviluppo integrato dell’edilizia agevolata e convenzionata», vale a dire con l’attenzione di distribuire le case a canone agevolato all’interno di quartieri e zone diverse, «per non creare quartieri ghetto».  Per questo i democratici chiedono che si individuino «meccanismi tali per cui, con l’edilizia privata libera si realizzino contemporaneamente abitazioni a prezzo di vendita e affitto convenzionati e agevolati», anche nell’area Sky City. E sulla questione delle case  e dello sviluppo armonico dei rioni il PD raccomanda una attenzione particolare per il quartiere di Madonna in Campagna, che deve essere valorizzato come una parte integrante della città, per non rischiare di diventare solo una zona di transito verso la nuova area Sky City, con i relativi disagi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2008
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