“Mai vista una crisi del genere”
È recessione, aumentano le richieste di cassa integrazione. La Whirlpool, azienda simbolo, annuncia il taglio di oltre 1.000 posti di lavoro in Europa, 5000 nel mondo. Per la prima volta la crisi investe anche il settore chimico
«Nella mia storia di sindacalista non ho mai visto una crisi del genere». A parlare è Marco Molteni, segretario della Uil di Varese e sindacalista di lungo corso. Lui un periodo simile l’aveva vissuto all’inizio degli anni ’80, quando a essere spazzato dal vento della crisi era stato il settore tessile. L’annuncio fatto dalla Whirlpool è come il colpo finale dato al toro nell’arena, quello che lo ammazza. La grande industria del bianco risponde alla crisi nera mondiale con una drastica riduzione di costi, ovvero tagliando posti di lavoro: oltre 1000 in Europa, 5.000 nel mondo.
«È una crisi profonda, generalizzata e trasversale – aggiunge Franco Stasi, segretario della Cigl -. Tessile, gomma plastica, meccanica e per la prima volta anche il settore chimico. Non sappiamo ancora quale sarà il prezzo totale da pagare in termini di posti di lavoro, ma la sensazione è che questa crisi toccherà molti lavoratori, incidendo particolarmente sul ceto medio. Adesso si apre il capitolo degli ammortizzatori sociali, un allarme che noi abbiamo lanciato già da tempo perché la nostra provincia in termini di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, e mobilità non è messa bene. L’annuncio dei tagli fatto da Whirlpool rende ancor più profonda questa preoccupazione perché è l’azienda simbolo del territorio varesino».
Il vento della crisi ha congelato molte piccole imprese, che hanno fatto aumentare a dismisura le domande di cassa integrazione in provincia di Varese. «Siamo pieni di richieste – continua Molteni -. Ho parlato con alcuni piccoli imprenditori e mi hanno detto che ormai da due settimane sono fermi con le commesse. Mentre fino a un mese fa si facevano gli straordinari, oggi non si muove più niente, sono quasi bloccati. In questo momento i più esposti sono i lavoratori precari e flessibili che pagheranno fin da subito il prezzo della crisi senza avere ammortizzatori sociali. Questo è un aspetto che riguarda molto il settore pubblico che non rinnoverà alcuni contratti e quindi peggiorerà anche il servizio. Una beffa nella beffa».
«Quattro anni fa – conclude Carmela Tascone segretario della Cisl – abbiamo vissuto una ristrutturazione, la differenza è che oggi l’annuncio di Whirlpool è dirompente perché si va a innestare in un clima di crisi generale. I dati ci dicono che è in aumento la cassa integrazione nel manifatturiero, la crisi non è ancora strutturale, ma si sta aprendo in tutta la sua portata negativa. Chi è più fragile, contratti a termine e di somministrazione, sarà spazzato via».
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