Lattuada, Piero Chiara e la censura

Al ristorante Smeraldo di Runo, viaggio a ritroso nel tempo sulle immagini del film "Venga a prendere il caffè da noi"

Come ogni anno Runo e il ristorante Smeraldo riscoprono il loro carattere di “crocevia della cultura”, come lo definisce Davide Boldrini, direttore dell’Eco del Varesotto e organizzatore della serata insieme al saggista e scrittore Mauro della Porta Raffo, andando alla scoperta di quegli artisti che hanno immortalato nelle loro opere le valli del luinese.

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L’incontro di mercoledì 26 novembre era dedicato al regista milanese Alberto Lattuada, che nella sua lunga carriera ha firmato numerosi film tra cui Venga a prendere il caffè da noi, tratto dal romanzo La spartizione di Piero Chiara, e interpretato da un ottimo Ugo Tognazzi, girato a Luino, Cuvio e Voltorre tra il febbraio 1969 e il gennaio 1970.

Dopo il ricco buffet, offerto dal ristorante Smeraldo, è stato proiettato il filmato Sul set, ieri e oggi, a cura di Achille Locatelli e Davide Boldrini, che ha percorso a ritroso nel tempo i luoghi utilizzati dalla produzione per le riprese, creando un interessante parallelismo tra passato e presente. Non sono mancate testimonianze di chi questo evento lo aveva vissuto in prima persona, come comparsa o come semplice curioso, riportando alla memoria gustosi retroscena.

Al termine della visione la parola passa a Massimo Bertarelli, critico cinematografico de il Giornale, che dopo essersi scontrato con la scarsa segnaletica locale è riuscito a raggiungere la piccola frazione di Dumenza per portare la sua testimonianza sulla vita e la carriera di Lattuada, di cui nel suo libro Il cinema italiano in 100 film, inserisce ben due pellicole: Luci del varietà, anno 1950, girato insieme a Federico Fellini, col quale condivideva un rapporto di amicizia; e Il cappotto, del 1952, presentato in concorso al 5° Festival di Cannes.

Bertarelli ricorda anche come Lattuada venisse erroneamente inserito «nella fascia B dei registi italiani, perché ritenuto a torto troppo malizioso, in quanto amava mettere in luce la sensualità delle donne, avendo spesso problemi con la censura» problema avuto con lo stesso Venga a prendere il caffè da noi, all’epoca vietato ai minori di 14 anni. Ma che rimane comunque un ottimo lavoro, uno dei pochi veramente riusciti tra i sette film tratti dalle storie di Chiara, il quale ottenne anche una piccola parte all’interno della pellicola.

Intervengono anche Davide Boldrini e Mauro della Porta Raffo, ingaggiando un divertente scambio di aneddoti cinematografici e giornalistici, contribuendo così a trasformare la serata in un viaggio attraverso l’arte di Lattuada, dentro e fuori dal set; da Chiara a Tognazzi e di tutto ciò che orbita intorno al piccolo universo artistico luinese.

Un interessante incontro, dunque, che ha regalato ai presenti una serata a base di buon cibo e vecchi ricordi, e ha fatto scoprire a chi non lo sapeva un passato nel cinema anche per la piccola Luino.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Novembre 2008
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