I bulli scompariranno, sconfitti dalla cultura

Ottimisti gli esperti, "ma a livello percentuale, il fenomeno è di gran lunga più diffuso nelle materne e alle elementari". Un convegno a Villa Recalcati

«Da piccoli si è vittime del bullismo, crescendo si soffre di mobbing o di "bossing". La prevaricazione è nella natura umana. Ma la natura può cambiare». Lo psicologo Nicola Iannacone è convinto che domani il fenomeno delle prepotenze sarà risolto: «Anni fa nessuno avrebbe scommesso su un uomo di colore alla Casa Bianca. La cultura può fare tanto».

L’ottimismo dell’esperto è stato condiviso questa mattina a Villa Recalcati da una cinquantina di insegnanti e presidi delle scuole, intervenuti al convegno "Quando il gioco non dura poco… Prevenire e intervenire" organizzato dalla Provincia in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale. Un’intera giornata di studio e di confronti pensata in due momenti diversi: uno rivolto al mondo della scuola e uno a quello delle famiglie ( appuntamento a Villa Recalcati alle ore 20.30). «Senza creare allarmismi dobbiamo trovare strumenti concreti per capire il giovane – spiega l’assessore alle politiche sociali della Provincia Christian Campiotti – Noi abbiamo deciso di investire risorse e professionalità coinvolgendo tutti gli attori, genitori e docenti anche con corsi di perfezione. Avvieremo un Osservatorio dove i presidi sono invitati a inserire tutti i fenomeni di bullismo di cui vengono a conoscenza».

Statisticamente, l’Italia si trova al vertice dei fenomeni di prepotenza ( 41%) davanti alla Gran Bretagna che la segue, però, a distanza ( 27%): «Il problema – spiega il dottor Iannacone – è che nel nostro paese il fenomeno è stato preso in considerazione seriamente solo due anni fa. Non esistono statistiche , non ci sono studi. A livello percentuale, il bullismo è di gran lunga più diffuso nelle materne e alle elementari. Si comincia con lo scherzo, con la pagliacciata per far ridere gli amici, e si può finire con il reato: negli istituti superiori gli episodi sono di solito più gravi e penalmente rilevanti. Io sono convinto che se si insegna ai più piccoli come si sta in gruppo, quali sono le dinamiche positive, condannando i fenomeni di aggressione e di prevaricazione, i bambini cresceranno consapevoli del proprio ruolo e delle regole di convivenza».

Ancora una volta la scuola è al centro delle politiche sociali: «La nostra società si è modificata – commenta il dirigente dell’Ufficio scolastico Claudio Merletti – e alla scuola vengono attribuite tante responsabilità tra cui la socializzazione. Le ultime novità introdotte dai Ministri Moratti, Fioroni e Gelmini ( lo studio della convivenza civile, il voto in condotta, l’abolizione dei debiti) vanno proprio nella direzione di una scuola più severa dove vige il principio di "chi sbaglia paga" pur rimanendo il luogo "dell’inclusione", dell’accoglienza in base alle caratteristiche di ognuno. La società molto variegata ha modificato le regole comportamentali che, quindi, vanno rimodulate. Ma l’apertura della scuola verso lo studente e la sua famiglia deve avvenire su un piano di norme chiare. L’accoglienza non deve far scomparire la prima missione della scuola che è la formazione e l’educazione. Per questo, penso a una rivisitazione del rapporto studente-docente che passi da un diverso linguaggio, meno amichevole, da un controllo più rigido di regole comportamentali ( dall’abbigliamento alle posture ai linguaggi). Il patto di co-responsabilità servirà proprio a stabilire regole, diritti e doveri per tutti gli attori: insegnanti, studenti e genitori».

Maggiore consapevolezza, quindi, anche grazie ai corsi di approfondimento che Provincia e Usp hanno organizzato per docenti e genitori (politiche.sociali@provincia.va.it), ma anche maggior informazioni sul sito www.stopalbullismo.it/.
I bulli hanno "gli anni " contati.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 21 Gennaio 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.