Rimosso l’oggetto di plastica dal collo del cigno

Il tempestivo intervento, pianificato nel corso degli appostamenti, ha evitato all’animale un inutile "stress da cattura"

 

 

 

Gli uomini della Polizia provinciale – Nucleo Faunistico sono riusciti ad avvicinare il cigno di Porto Ceresio e a liberarlo dall’anello di plastica che gli cingeva la base del collo e che si è rivelato essere un sottovaso.

 

Dopo gli ultimi monitoraggi della situazione, che hanno permesso agli agenti Renato Robbiati e Gianluca Colognese di studiare i movimenti dell’animale, all’alba di domenica, mentre il cigno ancora riposava vicino alla riva, gli uomini della Polizia provinciale sono intervenuti sia via lago che via terra e sono riusciti a immobilizzare l’esemplare senza utilizzare reti. A quel punto la rimozione dell’oggetto in plastica è durata pochissimi minuti e il cigno è stato subito rimesso in libertà poiché non presentava, come già valutato in precedenza, alcun segno di sofferenza e alcun trauma. Il tempestivo intervento, pianificato nel corso degli appostamenti, ha evitato all’animale un inutile stress da cattura.

 

«Eravamo a conoscenza della situazione poiché come già sottolineato dall’assessore Specchiarelli, avevamo ricevuto una serie di segnalazioni dei cittadini – ha spiegato Claudio Prada, ufficiale del Nucleo Faunistico – L’animale per quasi un mese è stato costantemente monitorato e non presentava impedimento alcuno alla vita normale dell’esemplare, tant’è che si nutriva e nuotava insieme a tutto il gruppo. Non solo, più volte avevamo tentato di avvicinarlo, ma l’animale si è sempre allontanato dando prova di essere vigile e in salute. La rimozione dell’anello in plastica è stata accelerata non per motivi di sicurezza dell’animale, quanto piuttosto per tranquillizzare la gente che osservandolo di tanto in tanto, si è preoccupata delle sue condizioni di salute. Posso infine garantire che il cigno sta bene e ha continuato a vivere insieme al suo gruppo».

 

«L’operazione del Nucleo faunistico ha confermato che non vi era alcun giustificato allarme per le condizioni di salute del cigno – ha concluso l’assessore alla Gestione faunistica Bruno Specchiarelli – Vorrei però sottolineare la tempestività degli agenti che, hanno mostrato tutte le proprie competenze studiando la situazione e programmando un intervento a bassissimo rischio stress per l’animale che non è mai stato in pericolo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2009
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