Pillastrini: “Senza Childress non l’avremmo vinta”
Il tecnico della Cimberio fa i complimenti a Venezia: "Dopo la nostra prima spallata si è caricata". E sul play: "Era un azzardo farlo giocare: è andata bene"
Il volto di Stefano Pillastrini porta su di sé tutta la fatica della partita contro Venezia ma anche il sollievo per quel tiro da tre punti di Gergati che ha regalato alla sua Cimberio il quattordicesimo successo stagionale.
«Oggi è stata difficilissima – esordisce il coach di Cervia – anche perché se a rimbalzo avevamo retto bene il confronto nel primo tempo, dopo l’intervallo la squadra ha subito troppo. Poi Janicenoks e Rombaldoni sono stati fattori importanti e hanno rischiato di far saltare il banco». La disamina prosegue: «Altre volte siamo partiti forte e dato quelle spallate che poi ci hanno permesso di amministrare bene la gara; oggi invece dopo un bell’inizio abbiamo subito un contro parziale di Venezia che ha molto caricato i nostri avversari. Così siamo arrivati sino a un finale in cui hanno deciso i singoli episodi e a questo punto anche la scelta di essere aggressivi in difesa ha pagato. Non me la sono sentita di variare il mio piano difensivo e ho preferito continuare così».
Parlando di singoli, le domande a Pillastrini riguardano soprattutto due uomini, Dimitri Lauwers e Randy Childress. «Lauwers non dev’essere la prima opzione offensiva della squadra, perché nella sua carriera mai lo è stato, in ogni formazione in cui ha giocato. Lui non è l’uomo che batte il difensore in uno contro uno ma è bravissimo a colpire in determinate situazioni. Quando queste non si verificano, e stasera è accaduto, può anche restare ai margini dell’attacco, anche perché aveva i difensori sempre attaccati a differenza di Passera che invece è stato a tratti “battezzato” dall’Umana. Ma non è un problema, perché io credo che in questa partita la fase offensiva sia filata liscia: è la difesa che ha avuto problemi anche perché Venezia ha attaccato molto bene».
Su Childress, determinante nel finale, Pillastrini dice: «Senza di lui credo che non l’avremmo vinta. Facendolo giocare abbiamo rischiato molto, anche se Randy è da giovedì che ci dice di stare meglio. Ora, a partita conquistata e senza ulteriori guai fisici possiamo dire che abbiamo provato l’azzardo e tutto è filato liscio».
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