Biotestamento, no a sospensione di idratazione e alimentazione
La maggioranza boccia in Senato il testo a prima firma Anna Finocchiaro (Pd)
La maggioranza ha votato compatta. In Senato quindi sono stati bocciati ieri – mercoledì 25 marzo – gli emendamenti dell’opposizione sulla legge sul testamento biologico. In sintesi nessuna possibilità di sospendere alimentazione e idratazione artificiali in casi eccezionali. La maggioranza tira quindi dritto e a Palazzo Madama viene infatti bocciato il testo a prima firma Anna Finocchiaro (Pd) che rendeva anche i trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale oggetto delle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat).
Il voto – La persona morente non potrà rinunciare a trattamenti di alimentazione e idratazione. L’aula, a voto segreto, ha bocciato gli emendamenti soppressivi del comma 6 dell’articolo 3 del ddl sul testamento biologico che riguarda la nutrizione e idratazione artificiale (164 no, 105 sì e 9 astenuti). Il Senato conferma il “no” a che una persona possa esprimersi su Dichiarazioni anticipate circa trattamenti di nutrizione e idratazione. Il “no” alla possibilità di sospensione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiale nell’ambito delle Dichiarazioni anticipate di trattamento rappresenta «il cuore del provvedimento, ed è la ragione principale di questa legge», dice il ministro del Welfare Maurizio Sacconi.
Le dichiarazioni – Per Alfredo Mantovano si è trattato di «un buon lavoro a tutela della vita». Diversa l’opinione dell’opposizione a partire dai sindacati dei medici della Cgil: «Al Senato – dice il sindacato – si sta imponendo una morale ed una ideologia non solo ai cittadini ma anche ai medici che devono contravvenire al codice deontologico che prevede il rispetto delle volontà anticipate». «Il Ddl sul testamento biologico, dopo la bocciatura degli emendamenti all’articolo 3 e di quelli piu’moderati che avrebbero attenuato il rigido protezionismo, resta anticostituzionale nonostante le ardite giustificazioni equilibristiche della maggioranza», afferma Stefano Ceccanti per il Pd, mentre per Paolo Ferrero segretario del Prc-Se si tratta di una «norma inumana». Infine diversi senatori dell’ opposizione affermano che «il corpo non appartiene allo stato» e quindi si «proseguirà alla Camera».
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