“Un ‘esperienza importante visitare Strasburgo e l’Europarlamento”
Impressioni raccolte tra i ragazzi degli istituti Olga Fiorini che lo scorso febbraio sono stati nella città alsaziana
Strasburgo è una bella città, ma l’Europarlamento resta un po’ un oggetto misterioso, da avvicinare con una punta di reverenza istituzionale e qualche perplessità sul modo in cui funziona. I ragazzi delle quarte e quinte delle superiori Fiorini e del Liceo Pantani (che hanno sede nello stesso plesso di via Varzi) lo scorso 2-3 febbraio sono stati in gita a Strasburgo e hanno avuto modo di approfondire le loro conoscenze sulle istituzioni europee. Ad accompagnarli erano il dirigente scolastico Rosario Vadalà, la vicepreside Giovanna Logozzi e i professori Luca Girardi, Marco Bina, Elio Turri. La gita formativa, così comel’incontro di oggi con l’europarlamentare Speroni, si inseriscono nel contesto della nuova disciplina «Cittadinanza e costituzione», introdotta dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
Ci facciamo raccontare l’esperienza alsaziana da Simone Boldorini (quarta indirizzo grafico), Massimo Giamberini (quinta grafico), da Stefania Pasquetti ed Eva Santalucia della classe quinta indirizzo moda (nella foto, alle splle il prof. Girardi). «La città è molto bella e caratteristica» dicono i ragazzi, «molto più "tedesca" che francese. È linda, ordinata, pulita… perfino i servizi pubblici, che da noi nemmeno esistono, sono puliti – e gratuiti». Immancabilmente, i ragazzi hanno finito per farsi riconoscere rapidamente come italiani: poche le occasioni per fare conversazione in inglese, o per chi lo mastica, in francese. «Siamo finiti in un bar, abbiamo cercato di comunicare in inglese e subito siamo stati riconosciuti: i proprietari erano napoletani». Internazionalità poca, ma almeno un caffè fatto come Dio comanda. Visitata la città, chi intruppato, chi più o meno in libera uscita ma senza molta interazione con gli "indigeni" e le ciurme di "colleghi" di scuole d’ogni angolo d’Europa,si è andati dritti all’Europarlamento. «Architettonicamente l’edificio è una cosa… fuori dal mondo» gesticola Massimo per renderne le dimensioni e l’atmosfera solenne. «Dentro siamo rimasti un paio d’ore, eravamo stati preparati dagli insegnanti su alcuni temi delle istituzioni europee. C’erano pochissimi parlamentari nell’emiciclo, una decina circa, aveva appena finito di parlare Marco Pannella e abbiamo seguito un paio di interventi, saremo rimasti una mezz’ora. Poi abbiamo seguito una specie di conferenza in cui ci hanno spiegato per filo e per segno le funzioni e le attribuzioni dell’Europarlamento». Ad offuscare un po’ il ricordo di Strasburgo la successiva tappa in una affascinante Parigi («meno male!» azzarda qualcuno). «Un’esperienza importante per noi a Strasburgo» dicono i ragazzi, «ci sarà a chi non è piaciuto questo o quello ma per noi è stata comunque un’occasione di cogliere le diversità tra l’Italia e gli altri Paesi d’Europa». E anche questo è crescere.
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