Legge anti-kebab, Bergamaschi: «Speriamo nel buon senso dei sindaci»
Il direttore dell'Associazione Artigiani di Varese critica l'impostazione della norma e chiede modifiche sostanziali
Le leggi devono essere uguali per tutti e da tutti essere rispettate. Il fatto di andare a colpire nuovamente le attività artigianali, in questo caso del comparto alimentare, crea sconcerto e stupore. Una legge come quella approvata dalla Regione Lombardia non può che essere considerata negativamente ed in modo regressivo, perché va a concentrarsi su un punto che la Legge Bersani aveva già espresso con particolare cura: la distinzione tra attività artigianale e attività commerciale. Prendiamo atto del testo della Legge, che non sostiene e non facilita il giro d’affari e crea disuguaglianza nel trattamento tra artigiani e commercianti. Particolarmente opportuno, però, è l’inserimento della "clausola valutativa" che offre l’opportunità di una verifica dell’impatto sul campo della nuova normativa e l’impegno a riprendere il provvedimento all’interno della legge che disciplinerà organicamente il comparto artigiano. Comunque, ci auguriamo che i sindaci della provincia di Varese considerino con sensibilità l’importanza delle attività artigianali in quanto imprese volte alla crescita dell’economia locale. Tale legge restrittiva, in un particolare momento economico, non fa che creare ulteriori problemi e discrepanze ad attività che, per la loro sopravvivenza, ritengono importante poter lavorare anche una sola ora in più al giorno.
L’Associazione Artigiani della Provincia di Varese si è sempre detta a favore della libertà d’impresa e della Legge Bersani. Sollecitiamo la Regione Lombardia al fine di permettere alle amministrazioni comunali di gestire in completa autonomia gli orari di apertura delle attività non solo, quindi, deroghe "per particolari esigenze di servizio ai cittadini", come recita l’art. 3 della Legge – per meglio gestire la propria città e per offrire a chi ci lavora le giuste occasioni per sostenere il proprio business. Siamo certi che alla luce di quanto accadrà nella realtà, si potrà lavorare ad ulteriori modifiche migliorative al testo, perché questo è stato l’impegno assunto in aula, in fase di dichiarazione di voto, sia dal relatore Saffioti che dall’assessore Domenico Zambetti.
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