Sostanze chimiche rubate a Busto rispuntano due anni dopo in Campania

A scoprire il rimorchio con i contenitori la GdF di Nocera Superiore, che ha evitato un potenziale disastro ecologico. Si indaga per risalire agli autori del furto, compiuto ai danni di un'azienda della zona industriale

Due anni fa le avevano rubato un carico di sostanze chimiche: in questi giorni è stato ritrovato a più di ottocento chilometri di distanza, in Campania, con tutto il rimorchio che lo trasportava. Protagonista involontaria un’azienda che ha sede nella zona industriale di Busto Arsizio, la Tagos. La compagnia della Guardia di Finanza di Nocera Superiore, al comando del capitano Giuseppe Bifero, ha infatti rinvenuto circa una settimana fa nel territorio del Comune di Angri (SA) un rimorchio privo di targhe e con numero di telaio abraso, parcheggiato in una via secondaria, con ben sedici contenitori recanti etichettatura da cui risultava che erano riempiti con sostanze potenzialmente tossiche e nocive per inalazione e contatto. Si trattava in particolare di Estan 37 (un componente poliisocianico per la produzione di poliuretani) e Esapol 1005 (poliolo, un formulato per poliuretani espansi rigidi), sostanze che possono essere manipolate solo da tecnici specializzati con adeguate attrezzature, e che solo un numero contenuto di aziende in Italia sono in grado di trattare. Il controvalore delle sostanze era di circa 40mila euro, che a trasformazione avvenuta ne avrebbero rese 100mila. La scoperta è avvenuta nell’ambito di una indagine su furti perpetrati da organizzazioni criminali dell’agro nocerino.

Le attività di polizia giudiziaria hanno permesso di risalire rapidamente alla ditta derubata del carico: si tratta della Tagos srl che ha sede in via Marzoli Massari, nella zona industriale di Busto Arsizio. L’azienda, che esiste dal 1965 e dal 2003 ha sede in zona industriale, produce sistemi poliuretanici per la produzione di isolanti termici per edilizia civile e industriale, sistemi per isolamento termico con poliuretano espanso applicato a spruzzo, espansi resilienti per riduzione del rumore da calpestio, poliuretani espansi rigidi in lastre per isolamento termico, adesivi poliuretanici strutturali. Uno dei titolari, Daniele Monzeglio, ci conferma di essere stato contatto in questi giorni dalla GdF nocerina, e che per l’impresa si tratta del primo caso a memoria d’uomo di questo tipo di furto. Secondo quanto ricostruito dalla GdF, le sostanze rinvenute ad Angri le erano state trafugate, con tutto il camion di una ditta terza, evidentemente per essere destinate ad una qualche azienda campana, ma i ladri non sono poi riusciti a "piazzarle". Non si trattava comunque di materiali facilmente collocabili sul mercato come niente fosse, vista la loro complessità. È possibile che i ladri abbiano mirato al camion, più che al carico, forse equivocando su quest’ultimo.

Il rimorchio è stato trovato in un luogo particolare dell’agro nocerino, uno spiazzo vicino a dei pozzi di scolo: gli autori del reato avrebbero potuto creare un autentico disastro ecologico, ribadiscono dalle GdF locale, se avessero scaricato illegalmente il materiale per disfarsene, oltre a mettere a grave rischio la propria stessa salute. L’inalazione diretta delle sostanze può portare infatti anche all’edema polmonare, per tacere delle conseguenze dell’eventuale immissione in natura, in una regione per giunta che ha già conosciuto gli orrori ambientali ben descritti da "Gomorra". I finanzieri nocerini indagano a questo punto per risalire ai responsabili del furto. Se i camion rubati sono notizia di tutti i giorni, risulta quantomeno insolito il singolo caso per il tipo di materiale preso di mira: e si potrebbero aprire vari scenari investigativi nei confronti della criminalità locale, spesso attiva nel "pendolariato" con il Nord dove non mancano mai contatti e basisti.

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Pubblicato il 09 Aprile 2009
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