A Milano va in scena la protesta dei corridori

Clamoroso gesto di dissenso del gruppo: otto giri ad andatura cicloturistica, per alcuni minuti la corsa si ferma. "Vogliamo più sicurezza", spiega al microfono Di Luca. Poi il finale di gara vera, vince l'inglese Cavendish




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Doveva essere lo show milanese per il centenario del Giro. Lo è stato, ma in senso ben diverso da quanto avevano previsto gli organizzatori: una clamorosa protesta dei corridori ha trasformato buona parte della nona frazione in una passeggiata per le vie di Milano. Solo negli ultimi cinquanta chilometri si è assistito ad una gara vera, con i velocisti davanti e gli uomini di classifica lontani dalla testa della corsa, al riparo dalle cadute. Per la cronaca ha vinto la “moto di Man”, l’inglese Mark Cavendish. 

Il Giro che arriva a Milano alla fine della prima settimana è già un’anomalia non da poco. Ma certo nessuno si aspettava la clamorosa decisione collettiva. Poche ore prima dell’avvio della tappa gli organizzatori avevano comunicato che la frazione non sarebbe stata valida ai fini della classifica generale, si sarebbe corso solo per il podio di giornata. Una decisione assunta per far rientrare la  protesta che serpeggiava nelle file dei corridori. Un conto è il circuito milanese messo all’ultimo giorno, quando i giochi sono chiusi, un conto è alla nona tappa, quando tutti devono tenere le posizioni: questo è, a grandi linee, il discorso fatto alla direzione di gara dai rappresentanti del gruppo. 

La decisione di “congelare la tappa” non è stata sufficiente però a calmare gli animi dei corridori, provati psicologicamente anche dalle cadute della tappa di sabato, in particolare da quella terribile dello spagnolo Horrillo. Quando la gara ha preso il via, il gruppo si è messo in marcia all’andatura cicloturistica di 30 km/h, per protestare contro la scarsa sicurezza del percorso, vista tra l’altro la presenza di alcune automobili parcheggiate nelle vie (comprese alcune incredibilmente fasciate dal nastro bianco-rosso della polizia locale per segnalarle al gruppo). A sei giri dal termine il plotone si è addirittura fermato: con Lance Armstrong accanto, la maglia rosa Danilo di Luca ha spiegato al microfono le ragioni ai tifosi piuttosto irritati dalla protesta.   







   






«Di Luca ha raccolto le nostre impressioni. Come Liquigas abbiamo deciso di stare con il gruppo: la caduta di ieri ci ha impressionato e spaventato. Quello di oggi è stato un gesto volto a proteggere la sicurezza degli atleti» ha commentato Ivan Basso al termine della tappa. 

Solo quando mancavano cinquanta chilometri all’arrivo si è scatenata la corsa vera: nella volata finale il terribile Mark Cavendish ha battuto l’australiano Allan Davis e sull’americano Tyler Farrar. Lo sprinter vincitore della Sanremo è al terzo successo nella corsa rosa, dopo le due tappe conquistate lo scorso anno a Catanzaro e Cittadella.

Giro D'Italia - 9a tappa
Milano-Corso Venezia (165 km)






Ordine d’arrivo: 1) Mark Cavendish (Gbr - Columbia) in 4h 16’ 13”(media 38,639 km/h) 2) Allan Davis  (Aus - Quick Step) s.t. 3) Tyler Farrar (Usa - Garmin Slipstream), s.t. 4)Matthew Harley Goss, (Aus - Saxo Bank) s.t. 5) Alessandro Petacchi (Ita - LPR) s.t. 6) Robert Forster (Ger - Milram)

Classifica Generale: 1) Danilo DI LUCA (Ita - Lpr-Farnese); 2) Thomas Lovkvist (Swe - Columbia) a 13"; 3) Michael Rogers (Aus - Columbia) a 44"; 4) Levi Leipheimer (Usa – Astana) a 51"; 5) Denis Menchov (Rus – Rabobank) a 58"; 6) Ivan Basso (Ita - Liquigas) a 1'14"; 36) Stefano Garzelli a 6'49".

Maglia Ciclamino: Di Luca 72 pt, Boasson-Hagen 65, Petacchi 54.
Maglia Verde: Di Luca 25 pt; Garzelli e Menchov 15.
Maglia Bianca: Lovkvist, Seeldrayers a 2'44", Rodriguez a 4'05".

 

 




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Pubblicato il 17 Maggio 2009
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