Gerrans, un australiano devoto a San Luca

Sull'arrivo del santuario che domina Bologna brilla il corridore della Cervelo, già vincitore a Carnago. I "grandi" arrivano assieme, solo Simoni perde qualcosa

La montagna (bolognese) ha partorito il topolino (australiano). Finisce con tanti saluti alle grandi attese della vigilia la 14a tappa del Giro del Centenario, da Campi Bisenzio al santuario di San Luca sul colle che domina il capoluogo emiliano. Quando in tanti prevedevano attacchi e fermento da parte degli uomini di classifica, a vincere è l’outsider australiano Simon Gerrans, 29 anni, compagno di squadra di Carlos Sastre alla Cérvelo.
 
Gerrans, che dalle nostre parti si è rivelato vincendo il G.P. di Carnago nel 2005, faceva parte del gruppo di quattordici uomini che ha dato vita alla fuga più importante del giorno: come lui anche gli altri piazzati, da Bertogliati (secondo a 12”) a Gavazzi, da Petrov a Degnant, ultimi a resistere al ritorno del gruppo dei migliori.
I big di fatto non hanno cambiato la classifica: l’onere di rincorrere la fuga è andato quasi per intero sulle spalle della Lpr di Di Luca, e forse la squadra diretta da Bordonali ha capito che non è azione troppo furba dichiarare ai quattro venti che l’abruzzese avrebbe attaccato sul San Luca. Liquigas, Astana e altre formazioni sono così rimaste coperte con i ringraziamenti di Menchov e della Rabobank che preservano gli uomini e mantengono la maglia rosa. Di Luca per la verità il suo dovere lo ha fatto ancora, provando a scattare nel tratto più duro della breve ma aspra salita bolognese; la sua azione ha per un attimo aperto il gruppo dei big (bene Garzelli, Menchov e Pellizotti, un po’ meno pronti Leipheimer e Basso) che poi si è ricomposto. Pellizotti è poi partito di nuovo nell’ultimissimo tratto, uno strappo ormai inutile che ha avuto come unico effetto di far staccare per 3” proprio Ivan; nulla di clamoroso ma neppure di logico.
Nel complesso l’unico uomo di classifica a perdere quest’oggi è stato Gilberto Simoni che pure su questo arrivo aveva vinto due edizioni del Giro dell’Emilia: lo scalatore trentino ha perso circa mezzo minuto, anche se per la vittoria finale non è comunque più in corsa.
 
Domani ancora salite appenniniche che non vedranno impegnate uno dei grandi protagonisti della prima metà del Giro. Stamattina – sabato – si è infatti ritirato Mark Cavendish, appagato dai tre successi ottenuti e determinato a preparare al meglio il Tour de France. A casa anche Pozzato, caduto ieri e incerottato.
La tappa numero 15, che porterà la carovana da Forlì a Faenza, prevede in 161 chilometri quattro Gpm, di seconda e terza categoria. Nulla di durissimo quindi: difficile che gli uomini di classifica riescano ad attaccarsi, anche perché l’ultimo colle (il Monte Trebbio) ha la sommità a 26 dal traguardo. Lunedì il temutissimo Monte Petrano, tutto fa pensare che la battaglia vera sia rimandata a quello.

Giro d’Italia – 14a tappa
Campi Bisenzio – Bologna San Luca, 172 km

Ordine d’arrivo: 1) Simon GERRANS (Aus – Cervelo); 2) Rubens Bertogliati (Svi – Diquigiovanni) a 12"; 3) Francesco Gavazzi (Ita – Lampre) a 18"; 4) Evgeny Petrov (Rus – Katusha) a 24"; 5) Philip Deignant (Irl – Cervelo) a 27"; 12) Stefano Garzelli (Ita – Acqua&Sapone) a 1’04"; 14) Denis Menchov (Rus – Rabobank) s.t.; 16) Ivan Basso (Ita – Liquigas) a 1’07".

Classifica Generale: 1) Denis MENCHOV (Rus – Rabobank); 2) Danilo Di Luca (Ita – Lpr) a 34”; 3) Levi Leipheimer (Usa – Astana) a 43”; 4) Franco Pellizotti (Ita – Liquigas) a 2’; 5) Carlos Sastre (Spa – Cervelo) a 2’52”; 7) Ivan Basso (Ita – Liquigas) a 3’03"; 15) Stefano Garzelli (Ita – Acqua&Sapone) a 7’15”.

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Pubblicato il 23 Maggio 2009
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