«Ci vorrebbe qualche pietra in meno e qualche risultato in più»
Il parlamentare varesino Daniele Marantelli interviene sull’Arcisate Stabio. E traccia un quadro desolante dello stato dei trasporti in Lombardia. Nonostante tanti annunci e «tre lustri di governo del centro destra»
Se non altro perchè «l’Arcisate Stabio, come la Pedemontana e la BreBeMi (la direttissima Brescia-Bergamo-Milano, ndr) sono figlie del governo Prodi e precisamente di una decisione che il governo aveva preso per dare la possibilità alle Regioni, in collaborazione con ANAS, di gestire le infrastrutture». Un vero e proprio federalismo infrastrutturale che nel 2007 ha portato alla nascita di CAL-Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A. costituita in modo paritetico da Regione Lombardia, attraverso Infrastrutture Lombarde, e dal Ministero delle Infrastrutture con ANAS per la realizzazione delle tre autostrade del territorio lombardo: la Pedemontana, la BreBeMi e la Tem, la tangenziale est esterna di Milano.
Sigle a parte, Marantelli l’argomento lo conosce bene visto che sulle convenzioni per la Pedemontana e la BreBeMi è stato relatore alla Camera e ci tiene e si ricorda bene che «sull’Arcisate Stabio Raffaele Cattaneo disse che i 223 milioni di euro stanziati nella passata legislatura dal Governo Prodi e dal CIPE non sarebbero mai arrivati».
«Leggere oggi che tutto questo è frutto della straordinaria forza della Regione Lombardia fa sorridere». Ma Daniele Marantelli sorride, con disincanto e amarezza, anche quando gli si chiede quante risorse il governo di centro destra abbia destinato alla Lombardia, e, in particolare alla rete dei trasporti. Secondo Marantelli anche l’annuncio della costituzione di una società che governerà l’interno traffico ferroviario in Lombardia fa parte «di un politica del fare vecchia come il cucù. Nonostante da tre lustri il centro destra abbia il governo della nostra regione io non credo che i problemi si possano risolvere con la bacchetta magica».
«Se penso al confronto tra la qualità dei treni di Lombardia e Piemonte provo amarezza. E indignazione su come i pendolari, studenti e lavoratori, sono trattati. I contratti di servizio con Trenitalia li fa la Regione ed è la Regione che deve rendere conto del servizio. Ora, dopo 15 anni di governo di centro destra in Lombardia, lo stato dei trasporti non è certo esemplare. I nostri termini di paragone, con tutto il rispetto, non devono essere Tunisi o Tripoli, ma Berlino, Parigi e Londra. Ci vorrebbe qualche pietra in meno e qualche risultato percepibile sia dai pendolari che dagli utenti delle reti autostradali».
Per Marantelli anche lo stato delle autostrade è desolante: «Di recente abbiamo assistito ad una levata di scudi contro l’aumento dei pedaggi sull’A8. Gli aumenti sono stati decisi dalla Società Autostrade è sono frutto di una concessione che nel 2008 è stata rinnovata alla stessa società per 30 anni. La cosa seria da farsi è chiedere il rispetto della concessione. Quello che invece il governo ha fatto è stato usare i beneficiari di questa ed altre concessioni per la cordata CAI. La merce di scambio è stata chiarissima: voi ci date una mano a salvare Alitalia e non in cambio vi diamo 30 anni di entrate sicure. Insomma il Governo tra i pendolari e i poteri forti ha scelto i poteri forti.
E’ bene che la gente lo sappia: gli introiti della Società Autostrade sono sicuri, formidabili perché senza rischi, e addirittura sfacciati, anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. E le somme incassate non sono equiparabili a quelle destinate agli investimenti e al personale. Con la conseguenza che, ad oggi, all’aumento del pedaggio non corrisponde una maggiore qualità del servizio.
Questo ad oggi. E per il futuro? «Entro l’estate dovrà essere approvato il DPEF nel quale gli investimenti per le infrastrutture hanno da sempre un aspetto rilevante. Da settimana prossima potrò essere più preciso, ma ad un primo esame effettuato mentre si discuteva alla Camera del decreto anticrisi ho già visto che le misure previste non porteranno a risultati diversi sulle infrastrutture stradali e ferroviarie».
Ultimo sassolino: Malpensa «Doveva esserci la revisione dei patti bilaterali ma non se ne è saputo più nulla. Abbiamo chiesto mille volte di delineare un piano di trasporto regionale tra Orio al Serio, Malpensa e Linate: ma dov’è? Non si sa: su Malpensa è calato il silenzio».
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