Giro d’Italia, Di Luca trovato positivo
Il corridore della Lpr avrebbe assunto il famigerato Cera: due analisi lo inchioderebbero. Era arrivato secondo alla corsa rosa e vinto due tappe
Danilo Di Luca, il corridore abruzzese della Lpr-Farnese che ha concluso al secondo posto l’ultimo Giro d’Italia alle spalle del russo Menchov, è stato trovato positivo al Cera, la sostanza proibita che è già costata la squalifica a ciclisti del calibro di Riccò e Sella.
La notizia è rimbalzata questo pomeriggio – mercoledì 22 – proprio mentre si sta correndo una delle tappe più importanti del Tour de France.
Di Luca (foto G. Cottini) sarebbe stato trovato postivo in due occasioni, con i controlli realizzati dagli ispettori antidoping dell’Uci dopo le tappe di Pinerolo e del Blockhaus concluse rispettivamente al primo e al terzo posto dal corridore della Lpr. Le analisi sono state effettuate dal laboratorio parigino di Chatenai-Malabry, uno dei più importanti e conosciuti per questo tipo di controlli.
Ora il "killer di Spoltore" potrà richiedere le controanalisi, procedura che sarà senz’altro seguita, dopo di che inizierà l’eventuale iter per una squalifica che può arrivare fino a due anni. Di Luca nel recente passato aveva già subito una sospensione di tre mesi a causa dei rapporti intrattenuti con il discusso medico Santuccione e anche per questo all’ultimo momento era stato escluso dalla nazionale che a Stoccarda vinse con Bettini il Mondiale 2007.
Se il corridore della Lpr, subito sospeso dalla Federazione italiana, venisse effettivamente tolto dalle classifiche del Giro, sul podio ormai virtuale della corsa rosa salirebbe lo spagnolo Carlos Sastre con Ivan Basso che da quinto passerebbe quarto. Le due tappe vinte da Di Luca (San Martino di Castrozza e appunto Pinerolo) andrebbero invece al nostro Garzelli e a Pellizzotti.
Comunque vada, la notizia è l’ennesimo colpo duro inferto al ciclismo e ai suoi appassionati da parte degli stessi protagonisti chiamati a infiammare i tifosi con le proprie gesta. Un nuovo boccone amaro che ancora una volta sarà ingoiato al costo di perdere un altro pezzo di credibilità, un boccone ancora peggiore se si pensa quello che ha rappresentato Di Luca al Giro per la sua regione, l’Abruzzo appena colpito dal terremoto che lo aveva comprensibilmente preso ad esempio per la propria riscossa. Con qualche tifoso andato fin troppo sopra le righe come nel caso degli ignobili fischi a Garzelli in cima al Blochaus.
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