L’università dell’Insubria è virtuosa. E la Gelmini la premia

Assegnati in base a criteri di merito 525 milioni di euro. Tra i 27 atenei meritevoli anche quello insubre che otterrà l'1,36% in più

Università dell’Insubria promossa e premiata dal Ministro Maria Stella Gelmini.
Per la prima volta in Italia, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha deciso di assegnare una parte dei fondi destinati alle Università sulla base di nuovi criteri di valutazione della qualità.
Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, è così andato a quegli atenei che si sono contraddistinti in base alla qualità della ricerca e della didattica (i 2/3 assegnati in base alla qualità della ricerca, 1/3 in base alla qualità della didattica).
 
Tra le realtà accademiche virtuose ( 27 su 54) c’è anche l’ateneo insubre a cui verrà aumentato il fondo ordinario dell’1,36% (quasi 700.00 euro).
In base ai nuovi parametri, in testa alla lista dei migliori c’è l’ateneo di Trento ( che meglio degli altri è riuscito ad intercettare i finanziamenti europei), a cui seguono i due politecnici di Torino e Milano, e poi Bergamo, Genova, Milano Bicocca.
 
Sul giudizio finale pesano la capacità di autofinanziarsi, le buone valutazioni degli studenti, i processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), la presenza di progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca.
 
Tra le bocciate si trovano Brescia, Parma, Venezia, La Sapienza di Roma, gli atenei di Napoli
 
A Trento, dunque, arriveranno 6 milioni in più, al politecnico di Milano 8, a Bologna 5, a Padova 4.
Rimane sospeso, invece, il giudizio sulle Università di Trieste, Firenze e Siena in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso.
 
Nel dettaglio, il giudizio si forma sulla qualità della ricerca in base a parametri internazionali (per il  numero dei ricercatori e dei docenti che hanno partecipato a progetti di ricerca italiani valutati positivamente; per la capacità di intercettare finanziamenti europei per la ricerca), in base alla qualità della didattica si è tenuto conto: della percentuale dei laureati che trovano lavoro a 3 anni dal conseguimento della laurea. Importante è  il numero degli insegnanti di ruolo che limita il ricorso a contratti e docenti esterni e, quindi,  esclude la proliferarazione di corsi ed insegnamenti non necessari. Importante, però, è anche l’andamento degli studenti: in particolare si considera il numero degli studenti che si iscrivono al secondo anno dopo aver sostenuto almeno i 2/3 degli esami del primo anno.
 
Il nuovo corso della gestione Gelmini prevede, anche, una serie di misure per eliminare i corsi di laurea non necessari, non rispondenti alle reali richieste del mercato del lavoro. Negli ultimi mesi sono già stati tagliati il 20% dei corsi inutili e con questo provvedimento sarà possibile ridurli ulteriormente.

L’elenco delle univertsità premiate e bocciate

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Pubblicato il 24 Luglio 2009
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