Spari al Palaghiaccio: “Non credo al complotto”

Il gestore che ha avvisato la polizia: "Spari da lontano". Un proiettile è ancora conficcato nel tetto. Sarà sequestrato dopo i mondiali di hockey

Il giallo del palaghiaccio preso a schioppettate sarà risolto probabilmente alla fine dei mondiali di hockey inline. I responsabili della gestione della struttura hanno scoperto che un proiettile è ancora conficcato nel tetto. Ma per andarlo a recuperare bisogna staccare una parte di copertura. E se l’operazione venisse fatta in questi giorni, come dire…pioverebbe dentro. Come è accaduto lunedì sera, quando a causa della pioggia all’interno, sono state sospese le partite.
Questa mattina, gli agenti della Digos si sono recati nuovamente nella struttura per la firma dei verbali. «Quei fori prima non c’erano – racconta Luigi Colombara della Pattinatori Ghiaccio Varese –  il tetto era stato ispezionato, ma non credo al sabotaggio, piuttosto a qualche bravata fatta da qualche condominio delle vicinanze». Anche negli ambienti investigativi, si fa strada la certezza che nessuno sia salito sul tetto per bucarlo, ma piuttosto che da un centinaio di metri ci sia stato uno sparo, anche se spunta l’ipotesi "fucile da caccia". 
Il reato potrebbe essere danneggiamento ma anche spari in luogo pubblico, tuttavia la prova di un sabotaggio è ben lontana. Come emerge anche da una circostanza:  durante l’acquazzone di lunedì sera alcuni tifosi hanno esposto striscioni irionici sulla pioggia e contro la gestione. Luigi Colombara esclude però che fossero stati preparati prima. Racconta di aver visto i ragazzi sugli spalti scrivere gli striscioni e li assolve: «Li hanno fatti sul momento  – spiega  – poi si sono anche scusati e mi hanno detto che avevano preparato un altro striscione per dirlo pubblicamente».
 
E allora, chi tramerebbe contro i mondiali inline organizzati dall’allenatore della Padania Leo Siegel? Il consigliere del Pd Fabrizio Mirabelli, che da anni critica il comune sulla politica sportiva, afferma che «la teoria del complotto non ci convince ma, in attesa che possa essere suffragata da prove concrete, teniamo a sottolineare che in ogni caso non potrebbe cancellare, in alcun modo, il fastidio e la superficialità con cui per troppo tempo l’amministrazione comunale ha affrontato un problema, che non ha mai avuto veramente la volontà di risolvere tramite una seria programmazione».
Il giallo dei proiettili è sicuramente interessante tuttavia ad onor del vero non è certo l’unico problema del palaghiaccio. Già ieri pomeriggio  i due buchini incriminati erano stati tamponati con il silicone. Ma in serata, al primo scroscio di pioggia, ha ricominciato a gocciolare dentro, segno che l’acqua entra anche da altri punti, come confermano gli sportivi che usano ogni giorno il Palalbani.

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Pubblicato il 01 Luglio 2009
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