I cittadini hanno fatto benissimo ad avvisare il comune, che ha recepito le lamentele in consiglio comunale e avvisato le ferrovie. Questa la posizione del primo cittadino di Porto Ceresio Giorgio Ciancetti (nella foto), dopo le proteste dei residenti di via Bertolla, a pochi passi da dove è stato ritrovato il corpo mummificato dell’anziano. “Del resto non potevamo fare altro, non è casa nostra – spiega il sindaco. Abbiamo discusso in consiglio comunale della lettera-petizione inviata dai cittadini del quartiere. E a quella presa d’atto sono seguite comunicazioni con Rfi, nelle quali veniva richiesto di tenere pulita l’area e gli immobili. E questo è stato fatto. Venerdì scorso gli operai stavano lavorando, con ogni probabilità, anche grazie ai nostri solleciti”. Certo non è un bel biglietto da visita avere in città una struttura del genere, fatiscente e vecchia, quasi diroccata. “Questa mattina ho inviato un’altra lettera a Rfi – spiega Ciancetti – con allegata anche documentazione fotografica per meglio spiegare quali siano le condizioni dello stabile”. I residenti parlano apertamente di senza tetto che periodicamente entravano nella casa cantoniera per dormire. “Su questo particolare non posso confermare nulla –conclude il sindaco – . Sembra che questa persona entrasse nella casa abbandonata quando faceva buio, quindi non dava certo nell’occhio; con l’erba alta e l’oscurità, non era possibile rendersi conto se qualcuno stava o meno nell’immobile”.
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