Numeri e voci raccontano il black out dell’economia varesina

La crisi e i cambiamenti vissuti dalla nostra provincia saranno lo spunto del convegno in programma, mercoledì 7 ottobre alle ville Ponti. Ospiti i sociologi Aldo Bonomi e Tommaso Vitale

Dai mercati finanziari al bilancio dell’impresa di provincia. La crisi non risparmia nessuno, compreso Varese. Per capire cosa è cambiato negli ultimi mesi in questo territorio e quali politiche stanno cercando di far fronte alla difficoltà della nostra economia la Fondazione La Sorgente promossa dalle Acli di Varese ha finanziato una ricerca dedicata a Varese nell’anno della crisi. Il lavoro, composto da una parte statistica e da una trentina di interviste, sarà lo spunto del convegno in programma domani, mercoledì 7 ottobre, alle 9, alle Ville Ponti di Varese (Villa Andrea). Alla tavola rotonda, moderata dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli, parteciperanno l’autore della ricerca Mario Banfi, il sociologo Aldo Bonomi e il professor Tommaso Vitale dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca.

La ricerca è stata realizzata in meno di un anno e si divide in due parti. La prima raccoglie i dati e gli indici che presentano, da un punto di vista statistico, i cambiamenti in atto: questa sezione, il cuore della pubblicazione, è stata curata da Mario Banfi, consulente e docente, impegnato da più di 40 anni nelle Acli. «La statistica – scrive l’autore nella sua presentazione – è una scienza ponte tra i vari fenomeni della società e la loro interpretazione, il problema è la lettura degli indici che bisogna imparare per interpretare i dati. Questo lavoro di ricerca è una lettura dei dati disponibili e la spiegazione di quegli indici che permettono di comprendere alcuni fenomeni».


La seconda parte del volume riporta invece una serie di interviste che rappresentano un focus sulla crisi vissuta nel Varesotto: «Abbiamo chiesto a persone diverse di raccontarci ciò che è accaduto all’economia del territorio nell’ultimo anno – dicono Roberto Morandi e Maria Carla Cebrelli, responsabili dell’ufficio stampa delle Acli e autori delle interviste -. Politici, docenti, rappresentanti degli imprenditori, sindacalisti. L’obiettivo era osservare il problema da punti di vista diversi. Ed ecco la situazione: la domanda si è fermata, gli ordini sono finiti, le banche hanno cambiato il modo di concedere il credito. Tutto ciò si è manifestato come un black out improvviso e generale. Molti imprenditori hanno dovuto ridimensionare la propria attività, altri hanno dovuto chiuderla. I lavoratori hanno pagato nel quotidiano una crisi nata da lontano e piombata in quelle piccole e medie aziende di provincia che con la finanza speculativa d’oltreoceano avevano poco a che spartire».
 
La crisi rappresenta però anche un momento di rottura rispetto al passato: un’esperienza negativa potrebbe incentivare il cambiamento e far sì che alcuni errori non si ripetano in futuro. È quello che auspica Sergio Moriggi, presidente delle Acli di Varese: «Guardiamo a questa fase con preoccupazione ma anche con speranza. Siamo convinti della possibilità di aver dato un nostro contributo dapprima con la partecipazione, in termini economici e di risorse umane, al Fondo Famiglia-Lavoro del Cardinale Tettamanzi, poi con il convegno che abbiamo organizzato per presentare questo lavoro e anche con la ricerca stessa che potrà offrire un punto di partenza importante per una riflessione condivisa». Accanto all’aspetto economico la pubblicazione presenta infatti altri spunti dai quali partire per analizzare i cambiamenti che stiamo vivendo: come l’aumento dell’immigrazione straniera, l’invecchiamento della popolazione e il nuovo volto della forza lavoro.
 

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Pubblicato il 06 Ottobre 2009
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