“Tempi, modi e luoghi: a mio modo di vedere è tutto sbagliato”
Il commento del consigliere comunale Rita Gaviraghi in risposta alle dichiarazioni del sindaco Quadrio post consiglio comunale
Tempi, modi e luoghi: a mio modo di vedere è tutto sbagliato.
Mi riferisco alle affermazione del s di Casorate Sempione in merito alla discussione avvenuta nell’ultimo Consiglio Comunale di Casorate, il 30 settembre scorso.
La discussione su un argomento posto all’ordine del giorno in Consiglio Comunale ha la sua sede naturale proprio in seno al Consiglio, l’organo democratico per eccellenza. Lì l’opposizione chiede ragione delle scelte compiute, lì si apportano emendamenti, migliorìe e mutamenti alle bozze di deliberazione.
Troppo comodo pensare che i presenti, gli eletti dal popolo, siano lì solo per non disturbare lavori già compiuti e per avvallare decisioni già prese.
Se una delibera non va, non si può certo far finta che così non sia. Almeno non se si ha un minimo di coscienza e di onestà intellettuale.
Se si ha qualcosa da dire, occorre farlo proprio in quella sede. E chi vuole replicare lo farà di conseguenza. Se l’obiettivo, al contrario, è che tutto finisca il più presto possibile e con il minor rumore possibile, lo credo bene che è più comodo replicare una settimana dopo, sulla stampa, invece che prontamente nella giusta sede.
Rimane il problema dell’informazione del Consigliere Comunale.
Ci sono le Commissioni per parlare e decidere? Ci sono le riunioni politiche? Grazie per l’invito. Ma non si disturbi il Sindaco a coinvolgermi: alle Commissioni, non solo i Consiglieri Comunali, ma qualunque cittadino è libero di intervenire tra il pubblico. La Commissione , però, ha solo potere consultivo, non deliberativo, né può il cittadino presente intervenire a parlare o a modificare alcunché.
Riunioni politiche? Le mie simpatie politiche sono ampiamente manifeste, anche se il Sindaco trova necessario ricordare che io appartengo alla lista Centrosinistra unito per Casorate, ma non vedo cosa c’entrino riunioni di questo tipo, di ampio respiro politico, con taluni procedimenti e documenti tecnici dell’Amministrazione Comunale, che vertono su un terreno specifico e che possono al massimo ispirarsi a principi di più ampia portata.
Entrare nel Municipio e prendere visione di atti depositati? E chi ha mai chiesto di farlo in orari non idonei? E’ proprio perché voglio rispettare la norma che mi attengo alle rigide disposizioni esistenti per i Consiglieri Comunali.
Sono, mio malgrado, costretta a concordare col Sindaco su un punto: la cosa più intollerabile, anzi “inaccettabile”, è la scarsa conoscenza, negli amministratori, delle dinamiche amministrative. Che si palesa continuamente tra gli addetti ai lavori, tra gente che pure dovrebbe esserne divenuta esperta, tra persone che, per il ruolo che ricoprono, dovrebbero fare scuola agli altri (a quei “giovani” che si continua ad affermare che si vogliono “far crescere”), ma che si sono da tempo rivelate non all’altezza di questo nobile compito. Meno male che qualcuno, con il suo spessore, rimedia alla pochezza politica di altri.
Rita Gaviraghi
Consigliere Comunale
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