Il mondo artigiano vuole il rilancio degli istituti tecnici e professionali

Il Presidente di CNA Orsi mette in luce alcuni limiti dell'imminente rivisitazione degli istituti tecnici e professionali e chiede maggiore autonomia per le scuole

Gli istituti tecnici e professionali sono da sempre il luogo dove tradizionalmente artigianato e piccola impresa hanno attinto preziose risorse umane.
E’ invece fenomeno degli ultimi anni la loro progressiva svalutazione rispetto alle scuole ritenute “qualificanti” e la loro trasformazione in una sorta di purgatorio per i giovani studenti ritenuti poco portati per gli studi.
Si è creata, in sostanza, un’assurda discriminazione tra lavoro e cultura, dove solo quest’ultima ha ricevuto la necessaria considerazione.
Quale antidoto contro la crisi, se si vorrà veramente tenere conto della lezione che ha impartito a un certo modo di fare graduatorie nella società e nell’economia, sarà opportuno voltare pagina e rivalutare gli istituti tecnici e professionali, restituendo pari dignità didattica e formativa al lavoro e alla cultura.
Le scuole tecniche e professionali devono riprendere a svolgere la funzione, sebbene in chiave attuale e moderna, di “serbatoio” delle competenze e di “luoghi” del sapere pratico, attraverso i quali sia possibile per i giovani dotarsi di professionalità moderne e immediatamente spendibili sul mercato del lavoro.
 
Per queste ragioni è necessario riaffermare l’identità degli istituti tecnici e professionali all’interno del sistema nazionale di istruzione e formazione per valorizzare il “capitale” sociale culturale e di competenze professionali, accumulato dagli istituti professionali nella loro pluridecennale esperienza e, al contempo, fare in modo che assumano, gradualmente, una configurazione in grado di rispondere in maniera flessibile alla richiesta di competenze sempre più avanzate connesse a precisi ambiti settoriali, aventi rilevanza nazionale.
Il riordino degli istituti tecnici e professionali avvenuto con l’emanazione di due regolamenti nel maggio 2009 e dell’Atto di Governo n. 134 pubblicato il 23 ottobre, modificano in maniera significativa l’impostazione dei settori e degli indirizzi.
E’ una riforma che tocca direttamente gli interessi del mondo artigiano, in più punti e su diverse questioni, ad esempio quando :
         prevede la  costituzione di un apposito Comitato Nazionale per l’Istruzione Tecnica e Professionale, visto nella logica di Comitato di ‘monitoraggio’ sullo stato dell’arte dell’ Istruzione Tecnica e dell’ Istruzione Professionale, nella convinzione che molti aspetti si paleseranno in corso d’opera; al riguardo, è bene venga prevista la presenza di imprenditori artigiani e non la generica partecipazione di esperti del mondo el lavoro e delle professioni.
         riconosce la possibilità che gli Istituti Professionali possano svolgere, in regime di sussidarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia, un ruolo integrativo e complementare rispetto al Sistema di Istruzione e Formazione Professionale ai fini del rilascio delle qualifiche e dei diplomi professionali.
         ragiona di armonizzare i percorsi ai apprendimento nel rispetto di competenze e conoscenze previste dal quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (European qualification framework-EQF);
         ritiene di istituire un comitato tecnico-scientifico con l’intento di rafforzare il legame Scuola-Lavoro in relazione alle esigenze del territorio e dell’offerta formativa del singolo Istituto;
         riconosce la possibilità di ogni singolo Istituto di stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni;
         punta sulla valorizzazione della didattica in alternanza tra scuola e lavoro, introducendo periodi di studio e lavoro in azienda visti come vero momento di passaggio dalla scuola al lavoro.
 
Nella parte riguardante la riorganizzazione dei percorsi formativi, invece, la riforma appare eccessivamente timida e riduttiva.
Infatti considerando la natura del tessuto economico produttivo italiano, la classe dimensionale delle imprese e la forte presenza di filiere e distretti che caratterizzano la produzione a livello locale, la prima sensazione che si ritrae è che una così forte contrazione degli indirizzi rischi di mettere in secondo piano molti profili professionali legati ad ambiti produttivi di grande valore aggiunto ed importanza.
La realtà socio-economica del Paese ha una conformazione essenzialmente variegata, che richiede risposte adattate alla realtà dei territori e non degli stereotipi.
Sotto questo aspetto è opportuno venga valorizzata al meglio la dote di autonomia che il riordino assegna ai singoli istituti. In altre parole, è bene che il notevole livello di autonomia e flessibilità didattica non venga usato solo per una semplice riorganizzazione interna della didattica, ma serva ad aumentare gli spazi di dialogo tra scuola e tessuto produttivo locale, e permetta ai singoli istituti di rispondere con un’ offerta formativa adeguate alle reali esigenze degli studenti, delle imprese e del territorio di riferimento.
Ne consegue che appare indispensabile implementare attraverso le Opzioni di Filiera tutti quei percorsi formativi suscettibili di rappresentare al meglio il patrimonio rappresentato dai molteplici criteri differenziali produttivi del nostro Paese.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 18 Dicembre 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.