Le opere di Aldo Alberti in mostra per la Croce Rossa
Alcune opere dell'artista 97enne, tra quelle in mostra alla Fondazione Bandera, sono in vendita e il ricavato andrà ai volontari bustocchi
La mostra del 97enne artista bustocco Aldo Alberti sarà visitabile alla Fondazione Bandera per l’Arte (via A. Costa,29) fino a domenica 20 dicembre, ogni pomeriggio dalle 15 alle 19. L’evento è in collaborazione con il comitato locale della Croce Rossa di Busto Arsizio alla quale il Maestro Alberti ha donato tre opere il cui ricavato della vendita andrà a sostegno dei progetti assistenziali della Croce Rossa. Due di queste opere sono ancora in vendita. La mostra è composta da trenta opere che vanno dalla seconda metà degli anni ’30 fino ai recentissimi nudi del 2009. L’ Ingresso è libero.
Aldo Alberti è nato a Busto Arsizio il 21 novembre 1912. Autodidatta, si cimenta giovanissimo nel disegno e nella pittura, operando nel tempo libero, all’aria aperta o nella cucina di casa in via Ponchielli, mentre la mamma accudiva alle faccende domestiche. Ribelle ad ogni insegnamento scolastico, non segue il consiglio dell’industriale Ernesto Ottolini che voleva avviarlo a Brera, ma diventa frequentatore assiduo della sua biblioteca, ricca di volumi d’arte, sui quali approfondisce la sua cultura. Entra presto nella cerchia degli artisti bustesi ed ha una lunga frequentazione col pittore Mario Somasca e con lo scultore Giuseppe Rebesco, che lo ospitano spesso nei loro studi.
Agli inizi degli anni trenta presenta al pubblico le sue prime opere e viene subito segnalato da Virgilio Uberti Bona alla Prima Mostra d’Arte dei Fasci Giovanili di Combattimento della Provincia di Varese (Cronaca Prealpina del 7 Gennaio 1934) e, nel maggio 1935, Luigi Belotti ricorda una Mietitura del giovane Aldo Alberti esposta alla Prima mostra libera degli artisti bustesi nel salone esagonale del Municipio di Busto Arsizio. Nemmeno durante la guerra abbandona il disegno e la pittura: sono di questo periodo appunti di guerra e schizzi di composizioni sacre, firmati, datati e talvolta commentati, che purtroppo vengono in larga parte requisiti dai tedeschi quando è avviato al campo di concentramento di Schongau in Baviera. Rientrato a Busto nel 1945 si dedica completamente alla pittura.
Negli anni successivi, gli amici Aldo Ruffinelli e Giovanni De Bernardi lo vogliono compagno nei loro viaggi di lavoro e Alberti ne approfitta per visitare i musei italiani ed europei.
Nell’ottobre del 1958 apre il suo primo studio in via Nigra a Busto Arsizio e qui dipinge su un muro una "Annunciazione" che rimane il suo unico affresco. Alla fine degli anni sessanta conosce a Varese lo scultore Giuliano Vangi, con cui inizia un rapporto di stima e amicizia. Nello stesso periodo, Alberti allarga le sue esperienze artistiche eseguendo una serie di mosaici, vetrate e tappeti di grande interesse. Vive e lavora nella sua abitazione di via Cellini a Busto Arsizio
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