Quando il campione diventa modello per i giovani

Convegno a Villa Recalcati sull'etica e lo sport. Tra i relatori anche grandi atleti di ieri e di oggi come Alberto Cova, Cecco Vescovi e Ivan Basso

«Educazione alla sconfitta, alla vittoria, al sacrificio vuol dire trasmettere dei valori che rimangono nel tempo e che formeranno l’individuo nel passaggio dall’essere ragazzo all’uomo». Così il moderatore Marco Francioso (giornalista sportivo Mediaset) ha aperto il convegno dal titolo “Valori etici dello sport nella formazione della personalità” tenutosi a Villa Recalcati nella serata di lunedì 25 gennaio. Il convegno ha visto la partecipazione di diverse personalità del mondo dello sport tra cui il campione olimpico Alberto Cova, Cecco Vescovi e Ivan Basso ed è stato organizzato da FederPromoss con il patrocinio della Provincia di Varese. Assente, invece, Renzo Bossi che pure risultava tra gli invitati. Ognuno dei relatori ha messo in evidenza come la competizione sportiva possa insegnare all’individuo anche valori morali.
Dario Galli, Presidente della Provincia di Varese, ricorda che Varese vanta una massiccia presenza in vari sport: «ha avuto una squadra in serie A, ha una squadra importante di pallacanestro, è presente nella pallavolo (soprattutto con una squadra femminile), nel ciclismo, nel canottaggio ed ha una presenza capillare in sport di altro tipo». È per questo che il convegno è stato organizzato a Varese, nonostante FederPromoss sia nata a Torino.
Lo sport svolge una funzione educativa importante. Ci sono delle ragioni che spingono a richiederne il suo inserimento nei programmi scolastici sin dalle scuole primarie. Chi pratica sport, a livello agonistico o come dilettante, «impara ad ottenere dei risultati attraverso la fatica» e con un impegno costante, dice Claudio Gallo consigliere d’amministrazione del Coni Servizi Spa.
Il campione di uno sport, inoltre, diventa un modello per i giovani quando questi tendono ad imitarlo. Per esempio, quando Alberto Tomba vinceva le gare di Sci molti si iscrivevano a scuola di Sci; ai tempi dell’astro Marco Pantani, tanti si sono appassionati di ciclismo. Il campione diventa «un modello morale molto grande – dice Fausto Origlio, presidente del Coni provinciale di Varese – quando riesce ad essere di esempio per i nostri ragazzi» che spesso appendono i poster dei loro beniamini nelle loro stanze da letto.
Attraverso lo sport e il gioco di squadra, al bambino si possono insegnare gradualmente le regole della società, giocando e divertendosi, come dice Patrizia Borgarello presidente di FederPromoss. È qui che scopriamo il valore etico dello sport. «Se tu rispetti le regole le cose vanno meglio per tutti» dice la Borgarello. L’etica insegnata attraverso lo sport non è solo rispetto dell’altro, dei ruoli. È anche educazione dentro e fuori dal campo di gioco. Per questo lo sport diventa fondamentale nell’accompagnare l’individuo nella sua crescita comportamentale e morale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Gennaio 2010
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